Uomini. E noi con un grido concorde di fede Stringiamo il vessillo che Italia ci diede. Oli! simile anch’esso all’Angiol di morte Afiiso alle porte del santo giardin, Sull’ultimo ciglio dell’Alpi giganti Custode si pianti del nostro confin. Donne. Addio, benedetti : col voi del pensiero Con voi scenderemo sul campo guerriero; Se debil la mano rifugge dal brando Staremo pregando appiè dell’aitar: Uomini. E noi col tripudio dell’alme fidenti Sui campi cruenti — corriamo a pugnar — Tutti. Corriamo, corriamo : > , , , , ’ (> vergogna al codardo Correte, correte: $ ° Che il volo non segue del patrio stendardo: Un inno di gloria, un’onda di pianto Al martire santo - che pugna e che muor — Al forte che riede di sangue coperto Un vergine serto ■—• di baci e di fior. Poesia di Giuseppe Napoleone Renzoni, musica di Andrea Galli. Coro. Per l’instabile elemento Via trascorre un lieto squillo, Salutando in suo concento All’italico Vessillo Or spiegato in alte mura : Cangia ei i fati e la sventura : Mille gridi in una voce L’aria intorno fan tremar, Che diffondonsi veloci Dal Cenisio fino al mar. Anelante peregrino Ricontempla ebro, ammiralo Dal nevoso giogo alpino Il sorriso del creato :