373 scnssione speciale; io non posso rientrare in tal discussione. L’Assemblea ha (atto nota la sua volontà; un agente fu tosto mandato a Palo, al quarlier generale; ei portò per istruzioni il rendiconto delle discussioni ili quest’Assemblea, e fu incaricato d’uniformarvi i suoi atli. Quanto alla questione d’Ungheria, ella fu decisa di passaggio in una delle ultime sessioni. Ho dello su questo particolare che la gra\ità dii fallo dell5 intervento aveva destata la sollecitudine del governo; ho dello che il governo, in vista di lai contingenza, delle conseguenze che ne potevano derivare, aveva latto udir la sua voce, aveva (alto le sue osservazioni a Londra, a Vienna, a Pietroburgo, a Berlino. Nello stato delle cose, non ho ad aggiugnere altre parole a quelle che ho profe-i ile . . . (Esclamazioni a sinistra.) Una voce: Quest’è molto laconico e molto vago. 11 ministro dagli affari esterni: Ora l’onorevole preopinante ha dello che non si dove\a più procedere per via diplomatica, che biso--ii.i'a prendere disposizioni gagliarde. Lo prego d’indicarle e di farne soggetto d’una proposizione. (/ipprovuzione a destra. — Rumore u sinistra.) Il sig. Emilio Péan: Tocca al gabinetto fare proposizioni. Il ministro degli affari esterni: Il gabinetto vi disse quel che ha litio, quel che continua a fare; se volete sostituirsi altra cosa, il ripeto, fatelo per via di proposizione. Il governo fece rimostranze, osservazioni; ei continua per la via diplomatica j non intende metter mano, pel momento, ad altri mezzi. Se altri consigliano l’uso di mezzi diversi; se altri consigliano una dichiarazione di guerra, la portino a questa bigoncia; quest’é l’unica maniera di diportarsi. Bisogna diportarsi lealmente e schiettamente, ed assumere la malleveria delle proprie proposte. Non ho altro da aggiugnere. (Approvazione a destra.) Una voce a sinistra: Chiedete subito 300,000 uomini e 300 milioni. Il generale Cavaignac propose la seguente conclusione: « L’Assemblea nazionale richiama la seria attenzione del governo sugli avvenimenti e movimenti di truppe in Europa, e pensando ai pericoli di questa posizione, sia per 1’ avvenire della libertà, come per gl’ interni 'd esterni interessi della repubblica, raccomanda al governo di prendere delle misure per proteggerli validamente. *> Il sig. Joly non trovava questa formula nè abbastanza energica, nè abbastanza risoluta; Odilon Barrot vedeva, tanto nell’ una come nel-i altra formula, un manifesto di guerra, una politica le cui conseguenze "ou potevano esser prese sopra di sè da un gabinetto che si ritirava, e chiedeva 1’ ordine del giorno semplice e puro. Ledru-Kollin paragonò il manifesto russo al manifesto del duca di Brunswick del 25 luglio-1792, 1 liiedendo una eguale risposta. Il presidente del ministero respinse questo paralello, poiché la Russia riconobbe solennemente la repubblica francese. Frattanto venne proposta una nuova redazione da Baslide; altri membri volevano che tutte proposte fossero rimandate alle Sezioni per 1’ esame, e si parlò anche di dichiararsi iu permanenza. Finalmente si volò l’ordine del gii-rijo