254 come destinala a soggiacere quanto prima, per una reazione o per un intervento. Il sig. Miliardi Voi l’avete aiutata a morire. Il ministro: Quanto a noi, siamo intimamente convinti clic la spedizione di Civitavecchia sia stata volta verso lo scopo eh'è più conforme agl’interessi della Francia, più conforme alle parole che abbiamo proferite alla bigoncia; per tal riguardo, non abbiamo a cangiar nulla nel nostro contegno, a disdir nulla nelle nostre parole. Vorrei che si parlasse più schietto. FU’è una cosa assai vaga codest’invito di volgere ormai la spedizione verso uno scopo più conforme al volo dell’Assemblea nazionale. Siate più stringati e più precisi. Non c’ è a prendere se non uno di questi due partiti: bisogna, o che dichiariate che V Assemblea nazionale intende sostenere la repubblica romana contro i suoi nemici interni ed esterni .... Foci a sinistra: Questa non è la questione! Il ministro: Mi si dice: Questa non è la questione. Bene! e voi ponete la questione; ponetela a questa bigoncia, e risponderò. 0 pure si vuole che il governo mandi alla spedizione l’ordine di retrocedere, e di trincerarsi nelle mura di Civitavecchia .... A sinistra: Si! sì! Il ministro: Bene, ed io dico: No! (Viva approvazione a destra.) No; nel momento, in cui il governo ha la certezza che l’intervenzione napoletana si effettua, che l’intervenzione austriaca si effettua. (Esclamazioni a sinistra.) Nel momento, in cui il governo è convinto, che un esercito austriaco muove conilo gli stati romani; 110, in tale momento .... (Interruzione a sinistra.) In tale momento di peripezia, no, noi 11011 faremo retrocedere il nostro esercito .... Il sig. Flocon: E se l’Assemblea lo decide! II ministro: Non faremo, dico, retrocedere il nostro esercito dinanzi 1 Austria e dinanzi Napoli. (Agitazione.) Sale in bigoncia il sig. Senard, relatore della Commissione. Il sig. Senard, relatore della Commissione : Signori, non ho domandato di parlare per rispondere compiutamente al discorso del sig. ministro degli affari esterni; l’ho domandato soltanto per dichiarare il pensiero della Commissione. Non sono sorpreso che il sig. ministro degli affari esterni, alla semplice lettura del rapporto, non siasi reso un conto esattissimo della nostra proposizione ; ma il nostro dovere è d’indicare chiaramente all’Assemblea il pensici' nostro, ed il senso della formula, clic gli abbiamo offerta. Noi non domandiamo, e non abbiamo voluto stendere una domanda, che avesse per effetto di dettare al governo una risoluzione difficile, impossibile forse ad eseguirsi in uno stato di fatti, che, all’ora presente, non ci è conosciuto. E però, menlr’è possibile che l’esercito francese siasi impadronito di Roma , non potevamo proporre ragionevolmente la ingiunzione od il voto di farlo retrocedere, di far uscire le iioslre truppe da Roma e di ricondurle a Civitavecchia.