397 Àgli avamposti di Ca’ Naccari e Ca’ Liiio si succedono frequenti scnramuccic, accompagnate da viva fucilata, cogli Austriaci, nelle quali contiamo rari feriti. Della (lotta austriaca, trovansi ancorate, a dodici miglia di distanza, una fregata ed una corvetta. Quattro vapori scorseggiano, avvicinandosi qualche liata alla costa, da dove però vengono tosto respinti dalle batterie dei nostri forti al mare. Lo spirito delle truppe è eccellente. Il Generale Ispettore R1ZZARD1. PUBBLICATO PER UNGARICO DEL GOVERNO PROVVISORIO Il segr. generale JACOPO ZEMARI. 14 Giugno. SULLA SALMA DEL PRODE DI NAPOLI volontario nello stato maggiore, questi cenni recitava V abate G. B. Rambaldi di Treviso nella basilica di S. Marco in Venezia, il mezzodì del 4 novembre 4848. E chi non sente angoscia se noi cristiani d’Italia, inchinevoli per indole alla benevolenza, al perdono ed alla generosità, siamo costretti a gridare nessuna cosa essere ora più conforme a giustizia che la vendetta, «piasi essa solamente possa ristorare l’equilibrio rotto per usurpali di-litti, e siamo trascinati ad invocare la legge del taglione di Dio sopra una razza di oppressori che c’inducono ad odiare i fratelli? Sia pure, che tu, o Austria, pasca d’oro e di titoli gl’incrociatori delle nazionalità, gli spegnitori del santo amore di patria, chè, viva Iddio, non possono durare unite la tirannide e la natura, le tenebre e la luce, l’assolutismo e il popolo, il fervido sangue versato dagl’italiani e il tuo egoistico ab-borrito dominio! Oh! la nostra anima è triste, chè la vita e la morte ci consolano e c scherniscono assai spesso; la nostra anima è triste, chè oggi pure siamo chiamati al dolore e al pianto sopra il cadavere d’un grande Italiano Già le tempeste politiche nel 4799 mugghiavano orrendamente ir Napoli, e la fiera lotta fra le libertà e il despotismo riempiva di lutto di vittime la bassa Italia, rendendo fino d’allora esecrala la progeni dei coronati. Il barone Giuseppe Poerio, padre del noslro illustre defunto, sentir