269 ;li amici occlusivi del principio repubblicano; cioè, eh’e’ dovrebbero iiminciare dal professarne le prime massime e le più volgari. (Nuove niiKi slranze.) il vostro diritto, io noi contrasto, è di conoscere gli atti del presidile della repubblica, di commentarli, di farne spiccare la tale o tale nti'n/.ione, d’incolparli, di farne soggetto d5una o d’altra proposta; poli' anche accusare, ma non potete oltraggiare il potere esecutivo. (Be-mrimol benissimo ! — Agitazione a sinistra.) L’accusa può essere coraggio; l’oltraggio, sapete clic cosa è? non . nitro clic odio, cospirazione. (Benissimo ! benissimo! —Viva agitazione idi’estrema sinistra.) Voi ci domandate se vogliamo fare scudo della nostra malleveria Ila lettera incolpata. Io rispingo con tutte le mie forze tale proposizione; la Dio mercè, non siamo ridotti a scusare le parole di simpatia, J incoraggiamento, indirizzale dal presidente della repubblica a soldati, impegnali in nome della Francia in una lotta sul suolo straniero! (Lunghi applausi. — Parecchi membri della siìiistra si agitano vivamente su'loro banchi.) 11 sig. Buune: La lettera del presidente della repubblica.... Molte voci: All’ordine! all’ordine! 11 sig. Odilon Barrai: Signor Baune, piacciavi di non interrompere. li sig! Baune, gesticolando con forza: Dico clic la lettera del prendente della repubblica .... Nuove grida: All’ordine! all’ordine! Il presidente : Potrete parlare dopo, se volete. II sig. Baune persiste a parlare in mezzo al rumore. Il presidente: Compiacetevi di sedere. Il sig. Odilon Barrot: Ma voi volete fare di tal lettera, tutta di simpatia e d’incoraggiamento, un manifesto politico, che impegni il governo 'i battere vie contrarie alle mire dell’Assemblea. Su questo punto sol-tanto, pel solo riguardo alla verità, e non per un motivo di scusa, noi abbiamo dichiaralo che la lettera non era altrimenti politica, ch’ella non impegna la politica; noi ci abbiamo veduto, non vi si debbon vedere se non le parole, che il presidente della repubblica francese doveva far "dire nel momento, quando il nostro esercito, od almeno una parte del nostro esercito, era iinpegualo. (Approvazione a destra. — Mormorii a nnistra. — A’voti!) Il sig. Clemente Thomas: Io non verrò certo qui ad insultare il prendente della repubblica; ma, se l’Assemblea vuol sapere da qual lato Huga l’insulto, ella mi permetta di leggere le riflessioni, da cui la lettila del presidente della repubblica è seguita. (L'oratore spiega un numero del giornale La Patrie. — Mormorii.) Parecchie voci: E’ non è un giornale ufiiciale. Il sig. Clemente Thomas: Mi si dice che la Patrie non è un gior-"il ufliziale; lo so, ma tutti sanno eh’esso riceve le inspirazioni dirette del governo. Voci diverse: Eh via! — Sì, si! L’oratore legge l’articolo della Patrie, e conclnude col dire che,