S>4(> Il sig. Marlin Bernard: Avremo questa pazienza! Il ministro: Quando la questione fu portata a questa bigoncia, ¡1 governo dichiarò che la spedizione, clf ei voleva dirigere a Civitavecchia, aveva un doppio scopo: assicurare un interesse francese, un influsso francese; pattuire garanlie per le popolazioni romane. Ei diceva: Tutte le mie informazioni ni’inducono in questo convincimento, che la repubblica romana non può sostenersi, ch’ella è per soggiacere, o per effetto d’una reazione interna, o per effetto d’un intervento esterno. Ecco i due casi, ne’ quali il governo aveva supposto che la repubblica romana fosse collocala. fili'era dunque a fronte di tal doppio pericolo, di cui il governo aveva la certezza: da una parte, la reazione interna, una dissoluzione; dall’altra, un intervento esterno. Contro questi due casi, egli aveva pensato, il dichiarò apertamente, che la miglior garanlia gli sembrava essere la presenza e l’opera d’una forza francese negli siali romani. Quest’opera doveva effettuarsi, l’ho già detto, per un doppio interesse: da un lato, l’interesse nazionale, l’interesse del nostro influsso; dall’altro, quello delle popolazioni romane stesse e del loro buon governo. Questi casi si sono essi avverati? Avete voi udito parlare di dissoluzione negli siati romani? Avete voi udito parlare di tentativi di reazione? Avete udilo parlare dell’imminenza d’un intervento? L’intervento, mentre parlo, l’intervento napoletano, l’intervento austriaco, marciano sugli stati romani. Molte voci a sinistra: La pruova! la pruova! Il sig. Dupont (di Bussac): Voi noi sapete. Il presidente: Prego i membri dell’Assemblea di non interrompere; essi avranno la facoltà di rispondere. Il ministro: Signor Dupont (di Bussac), voi avrete la bontà di rispondermi; vi prego di lasciarmi parlare. Il sig. Dupont (di Bussac): Chieggo di parlare. f 11 ministro: Ripeto che l’imminenza di questi due pericoli era estrema. Ma voi non chiamate certo uno stalo di cose regolare, nou chiamate una società regolare, una società, nella quale si commettono gli eccessi, di cui riceviamo du tutte le parti gli avvisi. (Violente esclamazioni a sinistra.) Voci a sinistra: Quali sono? Quali sono? Il ministro: Quali sono? Eccoli .... Un rappresentante a sinistra: Citate gli eccessi. Il presidente: Non interrompete! Il ministro: Presentemente, in ¡specie ad Ancona, si commettono quindici omicidii al dì ... . (Risa ironiche a sinistra.) Molte voci: La pruova! la pruova! 11 sig. Laussedut: Gli omicidii di Milano v’hanno essi commosso? Il ministro: Sappiamo che gl’interessi de’nostri nazionali, che gl’interessi degli stranieri vi sono talmente minacciati, che è giuocoforza distaccare forze marittime perch’elle corrano quelle acque. Sappiamo che i consoli stranieri sono obbligati a prendere i loro passaporti ed a ritirarsi a bordo delle lor navi. Domandiamo s’e’non sia questo uno stato in dissoluzione?