423 ! ..va TItalia, a cui io col fremito per ogni fibra c con un allctto da j ii potersi sentire che solo tuia volta qua in terra, soggiungeva loro: fratelli, Gesù Cristo ha detto, non esservi maggior carità quanto quella ji d ue la nostra vita a prò’dei fratelli! Con eguale costanza c grandezza d’anima cadono alcuni spiriti .•regi nei latti dì Treviso, che non avvilita ai funestissimi casi di Udine .li Belluno, ma signora di sè stessa, e prima a sentirsi veramente ita-ma, e prima a dar l’esempio di coraggio cittadino e dì valor militare i' noi stupendi presidii e singolari barricate, con alcuni studenti di ma e dì Perugia, coi crociati di Napoli, coi Siciliani, Veneti e Romani, cui tigli degli emigrati venuti dì Francia, in tulli non più che circa mila, ma inimitabili per l'impeto e la costanza, meritò dal pubblico wito il nome di eroica. Vicenza poi, la grande imitatrice della sua degna sorella, Vicenza Ita P Atene di Pericle ed ora pur di Leonida, forte di ben sedici mila infittenti, raccoglie a cataste le vittime de’suoi cittadini, dei militi ninni, veneti e svizzeri, e sono i campioni d’una lotta sovrumana, che fingendo quattro volle dal monte, dalle mura e dalle varie trincee 1111 mito di nemici, rinnovano lo spettacolo degli antiteatri di Roma, quando . 1 eroi cristiani restavano vinti dalle belve, ma non dagli uomini. — Inlelici! Quanto amor consumato, quante speranze cadute, quanti battiti . aerosi agghiacciati! — E sarà vero che l'orgoglio dell’uomo si nutra i l sangue dell’uomo, e di quello che scorre più puro e più generoso? Sui campi di Curlaloue e Montanara, e sotto le mura di Mantova i gagliardi Sabaudi, Liguri e Piemontesi, i figli gentili dell’Arno cre-' luti alle ispirazioni di Raffaello, al pensiero di Galileo e all’ ardire di Michelangelo, e i figli dei combattenti a Legnano severi e magnanim "•ne i lor padri nel riso della giovinezza, con imo spirito intelligente e fondo e con un cuore ove stillino immacolate le speranze d’Italia sono trascurati, compromessi lasciati in luoghi ove è impossibile efiicaeelnenle resistere, soggetti all’impeto di cenlo fuochi, mietuti sterilmente come il lidio del campo, maciullati e pesti dalla nemica cavalleria come la canapa fradicia della villana! E sarà vero che le generazioni ancora s’incurvino dinanzi ad una potenza che alza il capo alle stelle, e guazza coi piedi nel sangue? Clu 1 paesi prediletti dal sole e dagli aranci, le città dell’antico pensiero ita li ino, i luoghi delle profonde coscienze e delle indomate libertà sien< lasciati in preda agli orrori degli odii fraterni? Che tu, o Sicilia, pelli ‘‘trago dei mille tuoi martiri abbia trovato i sicarii del nuovo Neroui nella tua vicina sorella, la quale (conviene pur dirlo) benché oppress • il ammaliata dalle arti della tirannide, ha pure essa dato i recenti suo martiri all'Italia, senza che il leouo di Giuda desse un ruggito dal Va tirano ? Oh ! tempo che animi le tombe, consacri le rovine, allevi e risan le piaghe del cuore, tempo correggitore dei falsi giudizii, erogiuolo de veto e tu solo filosofo, da parte di quei severi tuoi dritti che tu differì sci a ripetere, ma non perdi giammai, deh ! fa che si serbi questa pagin di dolore ch’io scrìvo!