197 mento nil’Austria delle spese delle due guerre, e la parziale occupazione della Cortezza d’Alessandria, come cauzione di quello. Tutti questi oggetti erano effettualmente raggiunti con l’armistizio; e il susseguente contegno della corte di Torino dimostrò che la temporaria occupazione d’Alessandria non era un pegno superfluo da richiedersi alla buona Cede della Sardegna. 11 suppor quindi che i ministri britannici abbiano cospirato con la Francia nel minacciare l’Austria d’una francese invasione; nello sbarcare un esercito nell’Italia centrale; nello spalleggiare la misera causa del primo aggressore nella querela; e nell’incoraggiarlo alla violazione delle condizioni, a lui concesse nell’ora della totale disfatta dalla longanimità dell’ingiurialo avversario, sarebbe un libello contro il governo della regina. Tale contegno sarebbe del tutto contrario al linguaggio, adoperato già dal marchese di Lansdowne, parlando dell’armistizio ; e noi siamo certi che sarà colla la prima opportunità per disconfessare, per amor del paese, ogni partecipazione a così pericolosa e screditata maniera di politica. 13 Maggio. AD UN UOMO DI STATO. Io vi chieggo giustizia e pietà per un paese che non solamente l’E. V. ma il più crudele nemico d’Italia non può non ¡stimare in cuor suo. Non intendo dissimulare i torti e gli errori commessi altrove; e li lio concessati altamente quando il confessarli era merito di previdenza, di generosità, e di coraggio. So bene che le Collie di pochi non son che pretesto a non riconoscere i diritti della nazione tutta quanta: ma V. F, sa che Venezia s’è astenuta dal porgere anco siffatti pretesti; che la sua libertà è pura di macchie; che la sua sovranità sopra sè stessa è più legittima di tutte le autorità della terra. AI nome di Napoleone il trattato di Campoformio Cu vergogna; chilo rinnovasse, n’avrcbbe 1*infamili per pena. E indugiare il soccorso a Venezia, è come un tradirla. Non gioverà ai mediatori scusarsi, dicendo; Venezia non ci ha dato il tempo a intercedere in prò’di lei, s’è affrettala a cadere, — Voi sapevate (risponderanno tutti gli uomini saggi ed onesti) sapevate quanto tempo potesse Venezia reggersi, e avete lasciati passare i giorni, le settimane, i illesi, le stagioni, ingannandola con fallace speranza. Promettere di trarla dal precipizio, e ¡asciare che altri a suo agio ve la sospinga, egli è come s°spingervela voi stessi. Spacciarsi per medici, e lasciare intanto che altri c' ferisca e avveleni, egli è come consumare lo stesso misfatto, con più crudeltà, con meno ardimento. Io vi parlo, Eccellenza, parole franche, Perchè reputo voi degno d’intenderle; e perchè, debole e oscuro interprete dei dolori d’uu popolo, io sento che la preghiera del debole che lia la giustizia dal suo lato, è più forte che comando o minaccia, I no-mi degl’innumerabili ambasciatori e ministri i quali passarono disprcz-zando la voce degli umili, sono nella storia come granelli d’arena che ‘I viandante calpesta senza degnar d’uno sguardo; soli coloro dr hanno