463 parola, di spendere un obolo, di perdere un’ora di riposo^ si nascondevano, ora si mostrano aneli’essi dolenti, e non sanno darsi pace. Vili! è prima che giunga il turbine che bisogna scongiurarlo; è inutile ora il vostro pianto .... Altra della stessa data. La città è muta e fremente, e presenta un aspetto di squallore che stringe il cuore. Arrivò sul mezzogiorno un ufficiale di stato maggiore austriaco al palazzo del governo ad annunziare il prossimo arrivo degli Austriaci. Alle ore 5 tutto fu consumato .... I nostri soldati vengono allontanati dalla città. Ho udito più d’ un uffiziale maledire queste ore scellerate .... In faccia di si tristi avvenimenti, la parola vien meno. Non ci resta più che la speranza della disperazione. Cosi l’atto vilissimo, con cui si cede una fortezza senza tentar di difenderla; l’atto incostituzionale, con cui si calpesta un voto del Parlamento; quell’atto, dinanzi al quale fuggiva poc’anzi rabbrividito l’animo degli stessi ministri, che la stampa unanime deprecava, che condannavano gli stessi fogli del ministero; quell’atto, a cui lo stesso Risorgimento non dubitava di anteporre la guerra, e che lo stesso foglio della grazia di Dio osava con franca energia chiamare un tradimento: ebbene! quest’atto, che ha per fine di fare immediatamente del Piemonte una gleba austriaca, di tutta l’Italia una gleba austriaca; quest’allo fatale al paese, al governo, a tutti, e a quest’ora un atto compito!.... Compito, approvato e firmato da tutti i ministri, i quali trovarono in questo modo, come ognun vede, la via di dire e di disdire la propria parola, di cangiare da un giorno all’altro di coscienza, come si cangia di abito, e di farci assistere alla più straziante commediaj che mai cuore di cittadini abbia dovuto sopportare. Il documento, che pubblicarono per legittimare la loro opera starà a indelebile monumento del loro disonore e di quello che tentarono, speliamo indarno, accumulare sul nostro sventurato paese. 3 Maggio. VENEZIA ALL1TALIA. Dunque il fatto finora, al rischio è molto Più che molto al travaglio, alì’onor poco. Tasso. Venezia, rimasa sola nella mina di tante vanagloriose speranze 'olse all’Italia per renderle conto di quanto ella ha fatto, per chieda,5'1 conto di quant’ altri hanno fatto verso di lei. Per mantenere di vilto di armamento più di ventimila uomini durante quasi lo spazio d’un ann Per mettere insieme apparecchi di guerra e terrestre e marittima- ; munire e costruire fortezze, per costruire ed armare bastimenti- *' somministrare sussidj bellici a vicini e lontani: per occupare migliai operai senza pane, per fornire alla pubblica carità le rendite che 1 invasione della terraferma erano venute meno; Venezia ha ricevuto V