98 un fatto capitale; e pure non è questo che un incidente della causa italiana, ed il fatto sarebbe irreparabile se altri potesse servirsene per fare il processo alla causa medesima. Il governo tiene un linguaggio che, gotto speciosi pretesti, nasconde l’intenzione di abbandonar 1’ Italia. Ciò eh’ egli intende di fare si restringe ad impedire che gli Austriaci facciano quello che vorrebbero fare. Essi vogliono solamente imporre una contribuzione, e quando trattasi di pagare una contribuzione allo straniero, io me ne appello ai dolori della Francia ; ella sa bene che cosa sia. (Benissimo!) » L’Austria non occuperà parte del territorio del Piemonte, die’egli, gè non il tempo necessario per far pagare le spese di guerra, Ed io vi dico che vi rimarrà indelinitamente, e si stabilirà a tre giornate dallo nostre frontiere, » E’ oratore rispinge, pel governo provvisorio, il rimprovero di avere serbato il silenzio sull’ intervento, e tenuto un linguaggio vago agl’ Italiani, Ei rilegge il manifesto di Lamartiue, che annunzia doversi proteggere, anche a mano armata, il principio della nazionalità dei popoli, e il diritto delle nazionalità di allearsi fra loro. La spada della Francia, e non soltanto le negoziazioni, fu offerta ai popoli, che volessero rivendicarsi in libertà. Indi aggiunge: « Grandi avvenimenti successero in Italia ! Larepubblica fu proclamata a Roma ed in Toscana. Ed ora queste due repubbliche, legittime al par di quella francese, fanno appello alla Francia; e tuttavia il vostro governo e voi rimanete muti ! A quei fratelli, i quali vi stendono le braccia, voi rispondete : Io non vi conosco ! » Qui il signor Ledru-Bollin cita un discorso del signor Barrot al banchetto di San Quintino, Il signor Barrot diceva che, se l’Austria osava, sotto il pretesto d’ assicurare la sua dominazione, attentare alle nazionalità italiane, la Francia non lo soffrirebbe. I cannoni, diceva egli, partirebbero da sè soli, Ricorda inoltre le parole del sig. Duvergier di Hauranne, dello stesso signor Guizot, in occasione dell’evacuazione d’Ancona, « Ora, aggiungeva egli, o coloro i quali attaccavano il signor Mole facevano una mi-scrnhile guerra di portafoglio, oppure devono venir qui a difendere una politica, la quale è quella stessa che essi allor difendevano, » ( Piva approvazione a sinistra.) U signor Thiers disse, aggiunge il signor Ledru-liollin, io non so in che storia: — Quando il Ticino è attraversalo, è una dichiarazione di guerra, — « Q voi siete, die’egli terminando, per i trattati del 4815 e collo straniero, o voi siete per la repubblica; e io vi dico , discendendo da questa tribuna, che, nel primo caso, avete fatta al signor Mole una guerra vergognosa, » ( Viva approvazione a sinistra. ) Dopo alcune parole del sig. Billault e del sig, G, Favre nel medesimo senso del sig. Ledru-Rollin, il presidente dà nuova lettura della risoluzione proposta dal sig. Bixio. Le parole che tendono a far associare 1 Assemblea al linguaggio tenuto il 28 di questo mese dal presidente del Consiglio, eccitarono vivi rumori a sinistra. Drouijn di Lliuys : Il governo accetta, nei termini di cui ora udimmo la lettura, la proposta falla all’Assemblea; ma lascia al relatore la