354 presso la ghiacciaia, venendo validamente coadiuvato dal forte S. chele, e costringendo il nemico ad abbandonare la posizione e a alla fuga. Anche 6V Lino e il nuovo forte al mare lèccio varii colpi co vapori nemici, che tentarono di avvicinarsi, ciocché li obbligò di dere il largo e approdare a Coleri, fuori della portala dei nostri Nominatamente a Ca’ Lino, fu questa notte viva fucilata con glie e picchetti nemici, nel qual incontro noi deploriamo tre feriti. Il generale Ispettore HIZZAllDI. PUBBLICATO PER INCARICO DEL GOVERNO PROVVISORIO Il segr. generale JACOPO ZENNARI. 7 G itigno. a S33<32>9 Il vostro nome si legge in fronte ad una relazione storica sulla difesa di Marghera; ma il vostro nome, sempre reverendo, non copre questa volta le inesattezze della vostra penna. La vostra relazione ò storie;!, gli elogi che tributaste, meritati; ma tutto ciò sembra troppo parzialità serva ed oltraggiente dimenticanza perchè si possa su due ginocchi giurare in verbo magistri e passarvi sopra. Nè vale per voi l’aver detto i difensori di Marghera, « valenti tutti ul debito loro e, cosi nella disciplina, conte nell’ardimento} militi fatti. » Non vale perchè siete poi caduto in specialità; e sul nome dei difensori di Marghera ogni specia è ingiuria solenne. 0 la vostra relazione doveva mantenersi generica, l'alto cenno di un Corpo, doveva nominarli tutti, perchè i difensori Marghera furono tutti e tutti egualmente eroi. Voi avete voluto nomili encomiando i Bandiera e Moro e i Cacciatori del Sile, e avete fallo nissimo; ma l’artiglieria di campo e la terrestre e la marina e la civ e la legione Galateo e la Friulana non meritavano forse altrettant Buono ma buono assai che il giudizio di un popolo sta ben sopra quello d’un individuo, quanto si voglia illustre. Buono che nesso idiota lesse la vostra relazione senza correggervi, coprendo della se za propria le vostre involontarie ma troppo ampie lacune. Questo polo sa che le varie artiglierie da voi non nominate non furono niente da meno dei prodi Bandiera e Moro; questo popolo sa che le gioni Galateo e Friulana, sfidando la grandine ed i fulmini della rabbia nemica, sussidiarono gli artiglieri siuo all’ultima ora e col trasporto delle munizioni e coll’appuntare il cannone e caricarlo e far fuoco quando per morte gli artiglieri al cannone mancavano. Sa il popolo di quella barca di viveri affondata che i valorosi Friulani, secondati quelli non nieu valorosi del Sile, sotto tanta ira d’inferno pescavano à nuoto e di cui ricuperavano il carico prezioso. Sa di quella barca ripiana