379 E intanto partiamo in questo giorno solenne dalla tomba dei nostri fratelli, da questo luogo augusto di religione confermati nel divino proposito di tutto dare anche noi fino alfa vita per la salvezza della Patria, per la indipendenza d’Italia. Voi, militi generosi, mestieri non avete della mia debile voce che vi sia sprone alla gloria: voi tutti avete ben dato a vedere di quali eroiche prove di sacrifizii, di virile coraggio, di ferino cuore siate capaci; ma voi adesso avete qualche cosa di più: voi adesso avete nelle mani quasi un pegno sicuro delle future vostre vittorie. Ah sì; quand’altro non fosse, voi avete quelle bocche di fuoco che di tanto eroismo toglieste allo straniero oppressore; e voi ben sapete che sono intrise del sangue dei vostri fratelli; voi conoscete, perchè è il vostro cuore che il pesa, il grande prezzo che vi valgono: quelle a voi sono l’ultimo pegno, la memoria estrema dei vostri compagni d’armi. Quaudo da queste lagune udirete il sospirato segnale della partenza, quando sarete condotti alla liberazione delle oppresse nostre provincie, chi potrà solo pensare come traboccherà la misura del vostro coraggio e del vostro valore a quella vista, a quel suono ben nel fondo impresso del vostro cuore 1 Iddio vi benedirà; e quelle bocche medesime, fatte quasi intelligenti da un tanto eroismo, e dalla patria carità dei vostri martiri, vomiteranno la morte sopra gl’ iniqui invasori, e voi vincerete. Se non che, o signori, io non vi posso lasciare in questo giorno quasi dimentico dell’augusto mio carattere di sacerdote del vero Dio, senza aggiungere quella parola che imperiosamente vuole la religione di cui sono ministro. Permettetemi una preghiera: questa, voi vedete, ve la innalzo dal sepolcro dei vostri fratelli, questa ve la scrivo col sangue dei vostri martiri; è Dio che parla per la mia bocca: non potete dubitare della sincerità e della santità del mio dire. Se è vero, come è verissimo, e voi tutti ne siete convinti, che la cattolica religione di Gesù Cristo non è nemica della vera libertà, nè mai può consentire ad una massima sola che pretenda indicare a schiavitù, non ad una che possa, non che permettere, giustifièare solamente la oppressione dei popoli; se è vero, che dessa predica ovunque e sempre la eguaglianza e la inviolabilità dei naturali diritti, e la sua dottrina, a chi vuol bene intenderla, è la fedele espressione del voto dei nostri cuori, del compimento dei nostri desiderii, della vera, della perfetta democrazia : è altresì vero così che ella, pura figlia di Dio, abborrisce e rigetta la licenza, lo interesse, la usurpazione e tulto in somma quanto può degradare la divinità della nostra origine, ed impedire la sublimità della nostra destinazione; perchè Iddio perfezione infinita ed ineffabile bontà, che la dettava, quanto permette e vuole che l’uomo sia grande nella sua libertà, altrettanto domanda e pretende che sia perfetto nel suo amore; e come noi cattolici Italiani abbiamo inviolabile diritto di essere rispettati nella libertà della nostra nazione, cosi noi liberi Italiani abbiamo sacro dovere di essere virtuosi nel cattolicismo della nostra religione. Amate adunque, eccovi la mia preghiera, amate veramente la cattolica religione, e delle vostre cristiane virtù appalesatene il vivo amor vostro; amate la Croce ed onoratevi di portarla impressa nel fondo del vostro cuore. Con questo voi mostrerete l’ardente affetto che nudrite a questa