420 taglie, li 30Ilio della vita passa sul campo della morte e suscita Mbne» aos,c le moltitudini. — Scienziati ed artisti, posposto il culto della velila c della bellezza al sentimento di una patria, sorgono quasi per incanto guerrieri: nobili e ricchi spezzato il muro iittizio che li divide dal popolo mangiano vestono e soffrono col popolo : giovani fluenti fra le selt e gli splendidi o/.ii indossano il feltro, calzano la stoppia, dormono orgogliosi sui tavolazzi o sulla paglia: sacerdoti, intelligenti e caldissimi predicano la croce il solo arbore di libertà e vi appendono il tricolore vessillo allineile sventoli venerato a scorno dei pregiudizii e delle igso-ranze: plausi ed inni, inspirazioni e cauli e feste c suoni ed ardimenti e gare, inloiidono una nuova vita elle penetra nelle libre più gelide e dure, trapassa ogni strato di suolo per entro alle ville, ai borghi, alle castella ed alle nostre inchin iate città. Diresti che le parole della Genesi ¡in la luce e lu luce fu non trovassero una più solenne applicazione, ue si |> itesse rispondere con più grande entusiasmo e abnegazione di se medesimi a quelle divine parole: non esservi maggior carità quanto quella di dare la sua \ ita a prò’dei fratelli. Ma perché questi popoli formanti una sola famiglia, vissuti fino adesso taciturni e senza moto comune, ora d’uno slancio si uniscono all'offesa ? — Perchè \i è una legge che feconda e moltiplica i prodotti del pensiero delle nazioni. In forza di questa legge aumentandosi il saliere e I industria si aumentano anche i bisogni materiali e morali. Tali Insogni si allargano e si approfondano, e (piando le falsale insliluziWM eoo perfida arte studiano conculcarli e indebolirli, arriva un giorno ed un momento in cui la forza collettiva dell’idea respingendo la pietra che la ricopre esce gloriosa dal suo sepolcro scompigliando ed abbaiteli le impotenti sentinelle. Cosi hanno fallo i nostri martiri e noi con essi, e l’abbiamo fatto per volere una patria; poiché la patria è tulio! In essa le origini e i 'inculi del sangue, gl’ istinti del linguaggio, la comunanza delle vicende e delle sventure; i costumi, le leggi, la religione, il genio. Se la patria e libera la religione è pura, se la patria è schiava la religione è Wh giarda ptrchò serve ai tiranni. La causa della indipendenza e della libertà <• ii:li>isa dalla causa della religione poiché per mezzo della libertà* delia indipendenza atterrandosi il dispotismo si atterra pure il pagane*»-io> da cui usciva il dispotismo, li però la vera religione non può non essere lo schermo agli arbitra ed alla lirannide, la suprema garanzia J i diritti della umanità, la potente alimentalrice del sentimento patriottico, il quale in lei si fortifica, si dilata e sublima assumendo il carattere di cristiano amore e lormando dei nuovi soggetli di cose non esistenti nelle ristrette e fredde dimensioni delle dinastie e delle caste. Che se I affetto religioso è indivisibile ¿lall’ affetto di patria, no® «ara dunque sconveniente il parlare di questo anche in faccia agli altari, se è vero pur troppo, che a questo riguardo un malinteso riserbo scredilo la Chiesa ed il Sacerdozio. Ed io parlerò in uome vostro, o martiri «l Ita.ia, e parlerò il linguaggio delle vostre convinzioni ; mentre voi non avete pensato, credulo ed operato per un momentaneo entusiasmo, o tra-iciuati dal fluito delle \iceude, ina per meditate credenze, per un lavacro