494 governo. Il nostro popolo innalzava feroce il grido di guerra all’Austriaco di sulle barricate lombarde e dalle lagune del Veneto , mentre gli uomini delle riforme, fatti per forza di cose cospiratori, diplomaliz-zavano per una iniziativa impossibile con re Carlo Alberto. E il nostro popolo griderà di bel nuovo la santa guerra , (piando i cospiratori , rifatti diplomatici per cautela, andranno oltre sofisticando , come i Greci del Basso-impero, sui termini della mediazione, su leghe ideali di principi che tremano l’un dell’altro e tulli dei loro popoli, e sulle intenzioni probabili o possibili d’un Governo che maneggia, per agenti a Vienna, a Parigi, a Milano, la pace coll’Austria all’Adige e peggio: stolti che ignorano non esservi pace possibile tra l’Italia e 1’ Austria , dopo una insurrezione come quella del marzo, fuorché segnala al di là dell’Alpi, nè speranza di conquistarla fuorché colla guerra, abbonita dall’antiveggenza dei principi, che farà del paese un vulcano, del popolo intero un esercito, della Nazione affratellata una coscienza di diritti inviolabili c di potenza. VI. L’Italia sembra in oggi ingombra di sette e opinioni diverse , repubblicane, monarchiche, unitarie, federalistiche, ed altre, spettacolo doloroso, non insolilo o fatale com’altri vorrebbe. A un popolo che versa in uno di quei momenti supremi, che accennai cominciando, le forme del vero appaiono sempre molte e distorte. Fra una tomba e una culla sla 10 infinito. E noi balziamo a un tratto, come ogni popolo chiamato da Dio a grandi cose, dalla sepoltura d’un’epoca spenta al limitare d’un ai-ira, nascente appena, che aspetta forse la prima parola da noi. Ma a chi ben guarda entro a questo caos foriero di una creazione , due soli parlili esistono: il partito che crede nel moto dall’alto al basso, e quello che intende la vita Italiana non poter salire oggimai che dalle viscere del paese alle sue sommità, dalla base della piramide al vertice: il principesco ed il popolare: il partilo moderato ed il nazionale. VII. La fazione protea che s’andò intitolando, a seconda dei casi, dei moderati, dei riformisti, dei pratici, degli uomini dell 'opportunità, e clic io chiamerei fazione delle torpedini, dopo avere inizialo la propria carriera aiutando, fra il 1814- e il 1815, l’Austria a impadronirsi della Lombardia e strisciato di tempo in tempo, ad ogni sciagura che feriva 11 principio d’azione, tra le nostre cospirazioni, sorse, quando appunto morivano i Bandiera per la fede repubblicana dell’ unità nazionale, * dichiarò clic bisognava conquistare non il Governo, ma i governi d'ìtali®. Era il vecchio programma di federalismo monarchico del 4820 e 21, accresciuto da un ingegno potente, ma traviato, d’una forinola di filosofia religioso-politica, e peggiorato di tanto quanto il vecchio consecrava implicito nel latto dell’insurrezione il diritto di sovranità popolare, e 1* nuova edizione; richiamandosi unicamente alle concessioni dei principi',