193 13 Maggio. GOVERNO PROVVISORIO DI VENEZIA. BULLETTINO DELLA GUERRA. Ieri l’inimico continuò un fuoco nutrito di bombe, granale e razzi dagli stessi punti primitivi di attacco; fuoco però innocentissimo, che Marghera guardò indifferente, limitandosi a rispondere con calma e con migliore successo. Alle A pomeridiane l’Austriaco però apriva un nuovo fuoco dal fortino che avea costrutto presso Campallo, dirigendolo particolarmente verso le piroghe stanziate nel canale, e verso il forte S. Giuliano. Da tutti questi punti gli veniva incontanente e con vigore risposto; quindi, aggiungendo il suo fuoco il forte Manin, durava il combattimento assai vivo per oltre mezz’ora. Quand’ecco, con eroico ardimento, trenta artiglieri s’avanzano dal forte Manin fino a 500 passi dal ridotto nemico, guidati dal valoroso primo lenente d’artiglieria marina Andrmsi ; portano seco una macchina di razzi, e questa sì bene adoperano a danno dell’inimico, che lo costringono ad abbandonare la posizione, e a ritirare i suoi cannoni. Sì splendida fazione non costava a noi la più piccola perdita. La condotta del primo tenente Andreusi, degli artiglieri che eonduceva e del distaccamento del primo battaglione della quarta legione, che pure vi prese parte, è quella di soldati che pugnano per la gloria, coll’entusiasmo che sa ispirare la Patria, nè v’ha elogio che valga a retribuirla. Il nemico continuò il fuoco tutta la notte. I suoi lavori, nel riattare le guaste trincee, non sono per nulla avanzati. Alla sinistra della strada ferrata durante il giorno alcuni lavoratori occupavansi a levar 1’ acqua dalle parallele, più che mai allagate. Questa mane il livello dell’ acqua continua ad essere soddisfacente; per cui non solo l’inimico non può dar progresso ai lavori d’assedio, ma gli torna oltremodo difficile, e forse impossibile, di ristabilire quelli già falli. PER IINCARICO DEL GOVERNO PROVVISORIO II segr. generale JACOPO ZEINNAR1. T. VII. 13