278 Volete voi che continuiamo questo perpetuo equivoco ! Il governo viene a dirci: «Non ho informazioni, che mi possano permettere di giù-dicare il contegno del mio capitano , ma, intanto , io lo usbergo a tal contegno della mia malleveria. » Voi gli late usbergo di ben altra cosa, come proverei, se la discussione si aprisse . . . * Foci diverse : La discussione è aperta ! 11 sig. Giulio Favre : Io fui chiamato in bigoncia dalle parole del-l’onorevole generale Bedeau. Egli ha detto che non si doveva, per ora. giudicare il contegno del generale Oudinot. Comprendo appieno che il generale Oudinot sia posto fuori di causa, poich’egli non fece altro che adempiere le istruzioni, che gli furono date qui, contro il voto dell’Assemblea; ed egli non avrebbe scritto quell’ordine del giorno, se non avesse saputo ch’esso consuonava perfettamente col pensiero del gabinetto. Kcco ciò che voleva rispondere a quel che vi ha detto 1’ onorevole generale Bedeau; ed è probabile che il documento letto faccia sentire all’Assemblea la necessità di non differire una tal discussione. Uopo è che il contegno del ministero sia appieno rischiarato; è necessario, indispensabile, che veniamo ad una soluzione. Supplico la Assemblea di non differirla. L’Assemblea, manifestando il desiderio di conoscere immediatamente i dispacci, giunti dall’Italia, sospende di nuovo la sessione per dare il tempo di mandar a levare il ministro degli affari esterni. Il sig. Drouijn di Lhuys, ministro degli affari esterni : Cittadini rappresentanti, per soddisfare il voto dell’Assemblea, io mi disponeva questa mattina a darle notizia del dispaccio, che ho ricevuto da Civila-vecchin. Ho consultato il sig. presidente dell’Assemblea nazionale; gli ho detto che quel dispaccio non pareva contenere informazioni complete; che, per conseguenza, la discussione poteva guadagnare, se si volessero aspettar quelle che debbono capitare domani. In forza di tale spiegazione, aveva creduto di non potermi ritirare , per attendere a’ lavori, che le congiunture m’impongono. Odo che T Assemblea desidera aver contezza de’ragguagli nello stato in cui e’sono, per imperfetti eh’e’le possan parere. M’affretto dunque di darle lettura del dispaccio, che contiene tali ragguagli: CORPO DI SPEDIZIONE DEL MEDITERRANEO — N. 1. « Dal quartier generale, Palo il 4 maggio 1849. «Signor ministro, com’ebbi l’onore d’annunziarvi, mi sono posto in cammino per Roma il 28 aprile scorso. Due potenti motivi mi avevano indotto a prendere questa determinazióne : « 1. Civitavecchia è un punto senza influsso sugli stati romani. L accoglienza amichevole, ch’era stata fatta alle mie truppe, sarebbe rimasta in certa guisa compressa entro le mura della città; e, prolungandovi il nostro soggiorno, io mi poneva a rischio di veder la questione romana decisa, senza che la Francia avesse in t