309 le. Ciò che i rappresentanti decidevano pei” unanime acclamazione e con entusiasmo, quando il nemico non avea ancora intrapresi i suoi assalti contro alle nostre tortezze, ora, dopo due mesi che con fiero accanimento da ogni lato ci attacca e ci stringe e mentre il cannone nemico tuonava sulle lagune, sancirono con pacatezza e fra il silenzio generale, a squittino segreto. L’Assemblea, come sì ebbe il più bel guiderdone che attendere si potesse, nella gioia e negli applausi con che il popolo veneziano accolse la sua deliberazione, avrà pure il rispetto e 1’ applauso dell' Europa incivilita e deìlo stesso nemico nostro. 2 Ghigno. Veneziani ! Voi intendeste jeri l’energiche parole del padre nostro, del padre della patria Damele Majìin. Chiamato da voi, lodava Egli dal palazzo nazionale il valore dei prodi che, sotto il sacro vessillo del Leone e d’Italia, ferocemente rispondano alla tempesta delle palle scagliale dallo straniero, e difendeano risoluti il forte di Marghera. Voi già, se compiangete la perdila degl'intrepidi che lasciarono la vita sotto i loro cannoni, piangendo, confessate essere necessario coprire quei posti eh3essi, morendo per la libertà d'Italia nostra, lasciarono vuoti. E voi, sapete d’altronde come vi fosse stato proposto di festeggiare il dì natalizio dell’Eroe coll’istituire un battaglione che, sotto l'egida di tal nome, giustamente avrebbe portato il titolo di Battaglione della morte. Jeri Egli sviluppò questa idea, suggerita da un cuore puramente italiano, e vi diceva: Veneziani, questo è il vero momento; correte ed arruolatevi fra i difensori della patria. Molti sono che ancora non fanno parte di alcuna legione. Essi sono ancora in tempo di riparare alla taccia ed alla vergogna che. loro deriverebbe per non aver prese le armi contro il comune oppressore. Molti sono fra il Corpo lodevole della Guardia Civica che possono essere più di vantaggio alla causa che combattiamo, mettendosi fra le file regolari, 1« quali proteggendo l’interna tranquillità, mirano eziandio più diretta-mente a rovinare T orda straniera che vorrebbe distruggere l’edificio della nostra libertà. Veneziani ! È Mari» che vi chiama, quindi potete dedurre quanta importanza ineriti l’argomento. Sarete voi sordi a questo appello?..., ''oh lo foste giammai. Accorrete dunque solleciti e con animo, ed inscrivendovi mostrerete che dal cuore deriva la vostra affezione verso l’Uomo che voi giustamente acclamate assieme con la nostra penisola, e il vostro nome resterà immortale fra l’avvenire. I/Italia è vieina al suo trionfo, eie gloriose pagini della sua storia registreranno come fonte di sua vittoria i vostri fasti; i sacrifìci ec* ¡1 vostro valore, e Venezia passerà ili esempio alle nazioni ddl'orbite nostra* PIETRO Bl'KCO.