232 DELL’ H I S T O R I A 15 71 Proveditore Barbarigo. Ma la feconda fquadra faceva la battaglia, pofta tra li due corni, nel mezzo della quale erano le tre galee reali, con li tre generali, Don Giovanni, il Colonna, & il Veniero; & preifo a quelle da una parte la patrona reale, & la capitana di Genova, & dall' altra quella del Commendator maggiore , & la capitana di Savoja. Et tutta quefta fchiera della battaglia era terminata dalla parte del corno deliro dalla capitana di Malta, &da quella del finiftro dalla capitana del Lomelino. Et le galee della quarta’fquadra reftando adietro fuori di G«ice *»f. quello ordine, erano affigliate all’altre per foccorfo . Ma fi- le galee grolfe de Vinetiani erano avanti l’armata fottile per lpatio di circa mezzo miglio in tal modo compartite, che davanti la battaglia havevano a porfi la capitana del Duodo , & quella di Giacopo Guoro ; davanti il corno deftro ftavano con le fue due galee Andrea Pefa-ro, &. Pietro Pifani; & davanti il finiftro con due altre Antonio , & Ambrogio Bragadini . Ma le navi con le genti, &. con le munitioni furono avanti inviate a Corfù fotto la cura di Celare Davalos, & di Niccolò Donato . Ma perche non erano ancora giunti i fanti a ciò deftinati : impediti , come fi dilfe dall’armata nemica : non trovandoli le galee Vinetiane fornite di tanto numero di fanti, quanti havevano le Spagnuole , avanzando loro le genti, fu deliberato di rinforzarle con mille de’loro fanti Italiani, & quattro mila Spagnuoli, con molta prontezza da Don Giovanni concedi, & da’Vinetiani con altretanta confidenza ricevuti fopra le loro galee. Due giorni dapoi , eifendo forta armata al capo delle Colonne , ove per il vento contrario , & per occafio-ne di levare fanti convenne alquanto trattenerfi, fù ifpe-dito Gilandrada con la fua galea , & con altre tre Vinetiane a Corfù per havere nuova dell’armata nemica : delle quali ritornò quafi fubito quella di Caterino Mali-piero , che haveva a Corfù levati Paolo Orlino , & il Colonnello Acquaviva per condurgli alll’ armata ; & portò nuova che i nemici erano palfati in villa del Zan- tc,