99 risponsabilità del linguaggio, che sentimmo nella relazione. (Ah, ah!... risa ironiche. ) L’ ordine del giorno, che voi avete udito, dà al governo l’autorizzazione d’impiegare mezzi eventuali per guarentire l’integrità del Piemonte, e gl'interessi e l’onore della Francia. (Rumori diversi.) Flocon: Mi è impossibile di votare l’ordine del giorno, che vi è proposto in nome del Gomitato degli affari esteri, perchè la dizione di quest’ ordine del giorno implica un sentimento di liducia nel governo, a cui dichiaro francamente di non partecipare. (Benissimo', benissimo!) Da un’altra parte, l’ordine del giorno puro e semplice potrebbe essere interpretato in modo sfavorevole alla causa, che ci è cara; parrebbe clic disimpegnassig 1’ Assemblea dalla risoluzione eh’ essa prese il 24 maggio, e che fu rinnovala poi in faccia al mondo intiero. Io domando che Assemblea adotti l’ordine del giorno motivato così: « L’Assemblea, persistendo nella sua risoluzione del 24 maggio, invila il governo a prendere le determinazioni necessarie per guarentire 1’ affrancamento dell’ Italia. » ( Viva approvazione a sinistra , alcuni rumori a destra. ) Il sig. Baraguay-d’ Hilliers propone 1’ ordine del giorno puro e semplice. Il presidente lo mette ai voli, ed è reietto da 442 voti contro 327. Il sig. Flocon ascende alla tribuna e propone il seguente ordine del giorno : « L’ Assemblea, persìstendo nella sua decisione del 24 maggio, invita il governo a prendere le misure necessarie onde assicurarne l’esecuzione.» Si fanno sentire da tutte le parti dell’ Assemblea le grida : Ai voti ! ai voti ! L'Assemblea sembrava propendere per quest’ordine del giorno del sig. Flocon, quando il sig. Thiers si alzò e propose la dilazione al prossimo giorno. L’ Assemblea adottò questa proposizione. DISCORSO DEL SIG. LEDRU-ROLLIN, PRONUNZIATO ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE NELLA SESSIONE DEL GIORNO 31 MARZO 1849. Quantunque abbia 1’ ouore di rispondere a due oratori, sarò brevissimo, poiché tre sole cose mi fecero impressione e a queste sole risponderò. Per transito, dirò qualche molto sulle ragioni addotte a questa ringhiera dal sig. Cavaignac. Debbo dir nettamente qual fosse la politica del governo provvisorio e della Commissione esecutiva. Il generale assevera di aver seguita questa politica. Io dimostrai con cinque citazioni diverse, e fra le altre col vostro ordine del 24 maggio, che nel caso di una chiamata dei popoli italiani la Francia sarebbe intervenuta. Considero il manifesto del signor Lamartine, non si può dir altra cosa. Ora, cittadini, la chiamata non fu fatta sotto il governo provvisorio, anzi fu respinta da Carlo Alberto, come ho provato. Successe la cosa stessa sotto il generale Cavaignac? No, certo. Ho fra le mani un dispaccio, in cui si attesta che non solo la Lombardia, >«a la Venezia, chiesero alla Francia un concorso armato. Che rispose il Cavaignac ?