Il Il ministro De-Laùnatj risponde, per l’armistizio è fallo, ma clic ììon aveva auilo tempo d’informarsi delle condizioni di questo armistizio, e che appena le awà, le farà conoscere. Josti soggiunge che, come deputato, riconosce debito suo di protestare contro qualunque armistizio. Broglio aggiunge sembrargli fuori delle abitudini dei governi costituzionali, che un ministero, che si ricompone oggi in tali gravi circostanze, 11011 debba essere informato del fatto capitale che de\e presedere ai destini del paese, non abbia domandale le più precise informazioni sulle condizioni dell’armistizio; non metter egli in dubbio che il mini-siero ignori testualmente i termini dell’armistizio, avendo ciò apertamente dichiarato; essere però impossibile eh’esso non ne conosca i sommi capi; prega dunque il ministero a voler dichiarare quanto sa intorno a questo armistizio. Il ministro Pivelli risponde che il ministero non ignora il fatto e le condizioni dell’armistizio, ma perchè non ne ha cognizione lesluale, non può darne comunicazione, ed aspetta quando avrà il documento ufficiale. Si rimette al giudizio stesso della Camera, sul rischio che correrebbe il ministero quando nel riferire tali condizioni venisse a sbagliare in una delle condizioni che sono tulle essenzialissime; prega perciò la Camera a volernelo scusare se differisce tale partecipazione. Tecchio sostiene l’opinione emessa dal deputato Broglio; non animelle che in questi 1'rangenli il ministero abbia potuto accettare il portafoglio senza conoscere l’armistizio; invita il presidente a radunare la Camera questa sera, nella qual seduta il ministero legga le condizioni dell’armistizio. Domanda poi al ministero se esso sappia almeno che l’ar-mislizio non violi in alcuna parte la Costituzione. Pinellij ministro, dice non avere veruna difficoltà per questa sera^ giacché spera di riceverlo fra poco. Quauto poi all’aver accettato il portafoglio, soggiunge, che il ministero ha considerato anzi tutto la necessità del bene del paese. ( Qui è interrotto da strepitosi rumori d’indignazione dalle tribune.) Questo solo, continua egli, ho dovuto considerare, che il re mi chiamava in queste gravi circostanze; qualunque poi ne fosse il fatto, egli lo comunicherà quando ne avrà notizia, e non crede di avere in verini modo violato la Costituzione. Teccliio ripete non aver detlo sin’ora che il nuovo ministro abbia violato la Costituzione; ma solo aver chiesto se i nuovi ministri, prima di accettare i portafogli, siansi almeno accertati se l’armistizio non viola la Costituzione in qualche parte. Nigra, ministro delle finanze, si alza e dice che, nuovo come egli è alla vita pubblica, venne da un’ ora sola chiamato a far parte del ministero., e abbandonò le sue solite faccende senza aver tempo d’informarsi di questo armistizio, cui la Camera domanda di conoscere con tanla ragione; procurerà di dire con quella franchezza, di cui si vanta, le cose nel vero slato in cui sono : nel momento in cui lo hanno chiamato, ha creduto di ubbidire al principe ; procurerà di avere il concorso di quelle persone illuminate in simili materie, ma ha bisogno che la Camera, gli presti anche il suo concorso. Sostiene che la sua religione è