293 27 Maggio. GOVERNO PROVVISORIO DI VENEZIA, BULLETTINO DELLA GUERRA. « Ispettorato del primo Circondario di difesa . AL COMANDO IN CAPO DELLE TRUPPE. Venezia, 27 maggio 1849, ore G antim. Gli sforzi del nemico per far tacere le nostre batterie continuavano ni accanimento durante la giornata di ieri. Lungi dal ristare dal fuoco, riesci va anzi-ai nostri intrepidi artiglieri di smontare alcuni pezzi dell'inimico, i quali venivano tuLtavia da lui rimpiazzati al momento collo sterminato materiale del suo parco d’assedio. Gli approcci alla 5. parallela, benché non continuati durante il giorno, erano tuttavia già visibili. A sera, un decreto del Governo provvisorio di Venezia ingiungeva ili por line alla resistenza di Marghera e di evacuare quel Forte. Quella operazione, una delle più diflìcili dell’ arte militare, veniva eseguita, nella decorsa notte, col massimo ordine. Quantunque, nello slancio dell’entusiasmo dei generosi difensori di Marghera, riuscisse penoso a quegli animi ardenti di abbandonare quel Forte bagnato dal sangue dei Imo fratelli, dal quale tante volte aveano rintuzzato l’orgoglio nemico, prevalsero la militare disciplina e la fiducia nel Governo e nei capi; e nella esecuzione affatto conforme alle ricevute disposizioni riusciva possibile, mercè ogni scaltrezza di guerra, additata dall’arte, d’ingannare perfettamente il nemico, al quale sino alle 5 ore del mattino non giungeva sentore dell’abbandono del Forte. 11 movimento, incominciato alle 9 della sera, era già compiuto alla mezzanotte, senza che si avesse a deplorare alcuna perdita. Tutte le munizioni, che si trovavano ancora sul Forte, venivano prima consumate o distrutte ; tutti i materiali da guerra, i quali, a ragione dell’indispensa-liile segretezza e dei difficili trasporti, non potevano venir condotti iu salvo, resi almeno affatto inservibili all’inimico. Simili ragioni imponevano, verso l’alba, l’evacuazione del Forte San Giuliano, ove per lo scoppio preparato nella polveriera il nemico soffriva gravi perdite nell*occuparlo. Questa ritirata, comandata dalle viste strategiche e politiche del Go-'erno, non lascia al nemico che un mucchio di rovine di più, dal quale protenderà invano lo straniero Pavido sguardo sull’ultimo palladio del- • indipendenza italiana. Il colonnello ispettore G. ULLOA. Il capo dello sialo maggiore L. Seishiit Doda. » PUBBLICATO PER INCARICO DEL GOVERNO PROVVISORIO Il segretario generale JACOPO ZENNARL