284 1 unque si scorga una grande alti vita no] rassodare alcuni tratti dell'ala deslra, ose si suppone intendano di piantare nuove batterie. « II colonnello comandante G. ULLOA. « Il capo dello Stalo maggiore L. Seismit Doda. » PLTBRLICATO PER INCARICO DEL GOVERNO PROVVISORIO Il Segretario generale JACOPO ZENNARI. 21 Maggio. PROCLAMA RADETZKY AI VENEZIANI E RISPOSTA DEL PRESIDENTE DEL GOVERNO PROVV. DI VENEZIA. Il nemico credeva che il bombardamento del giorno \ ci aderisse, e nel timore di danni imminenti ci abbandonassimo senz’altro alla sua paterna indulgenza. Però il colpo gli andò fallito, e lo spettacolo cui dal tenente maresciallo Haynau erano stati invitati Radetzky, Montecucoli e De Bruk terminò con un solennissimo fiasco. Il canuto duce aspettava impaziente la maravigliosa consegna di Venezia, che doveva aggiungere un’altra bacca di alloro alla corona onci’è intrecciato il suo feldico cappello, e già sembravagli di vedere i veneziani andare a lui processionalmente e prostrarsi ai suoi piedi chiedendo venia al loro peccato di ribellione: sembravagli di vedere i più pentiti e fedeli piangere lagrime di tenerezza alla lettura del suo proclama, da lui mandato al governo aflìn di cominoverlo, e che noi invece rendiamo di pubblica ragione per far muovere le risa e per servire alla storia. S. E. il feldmaresciallo conte Radetzky arrivò la sera del 5 presso il secondo corpo di riserva del tenente maresciallo Barone Haynau, e in presenza dei già intrapresi lavori d’assedio contro Marghera nonché del già aperto fuoco di batterie con cui fu incominciato I’ attacco metodico rilasciò quasi come un’ultima parola, il seguente proclama agli abitanti di Venezia, facendo in pari tempo per parte sua sospendere ogni ostilità: « Abitanti di Venezia! « Io oggi non vengo da guerriero o generale felice — io voglio parlarvi da padre. E scorso tra voi un anno di trambusti, di moti rivoluzionari ed anarchici — e quali ne sono le conseguenze? 11 pubblico tesoro esausto — le sostanze dei privati perdute — la vostra florida città ridotta agli ultimi estremi — caduta nell’abisso della miseria. Ma ciò non basta. Voi ora dalle vittorie della valorosa mia armala, riportate sopra le truppe vostre alleale, siete ridotti a vedere le numerose