455 Irt cancellava. Pur nondimeno, dacché trovò fautori quanti, per fiacchezza d'animo o di principii, disperavano di salvare il paese per altre vie — quanti per mediocrità d’intelletto, si cacciano corrivi dietro ad ogni sistema che trovi un ingeguo facile a svilupparlo in molti e grossi volumi —- quanti affascinali dalle guerre parlamentarie di quel periodo francese, che fu chiamato meritamente la commedia dei quindici anni y erano presti a creder parte d’ingegno raffinato e sottile l’immoralità politica — quanti vagheggiavano opportunità di parere agitatori patriotti senza gravi pericoli — e quanti, per concetto falsato o calcoli d’egoismo o terrore delle stranezze che allignano, come in ogni parte, anche nella democratica, abborrono dal simbolo popolare — crebbe rapidamente in vigore, e, come avviene d’ogni sella potente per numero, giovò a susci lare le menti che intorpidivano nel silenzio e schiuse, con un mezzo gergo di libertà, l’arena alle discussioni politiche confinate fino allora nel cerchio delle associazioni segrete o della stampa clandestina e vie-lata. Sorse, per disegno di Provvidenza non avvertilo finora e sul quale or non imporla fermarsi, un Papa di buone tendenze, di non forte intelletto, tentennante per natura, ma tenero di plauso popolare c voglioso di essere amato, anziché temuto dai sudditi : e i moderati, taluni, eh’ io slimo ed amo, stanchi del vuoto e lieti del subito apparente affratellamento della religione colla politica, i più non credenti e ipocriti di catolicismo com’erano di monarchismo, s’aflretlarono a farne lor prò; innalzarono al valore di programma politico e nazionale un atto di clemenza locale reso inevitabile dalla condizione degli Stati romani, praticalo quasi ad ogni mutamento di principe e dettato in termini poco onorevoli a chi largiva e a chi riceveva ; idearono intenzioni recondite , crearono aneddoti, magnificarono, illusero, e trascinarono, tra il voglioso e l’attonito, il Pontefice accarezzato, adulato, assordato d’evviva, sino allo schiudersi d’una via eh’ei nou voleva, nè sapeva, nò poteva correre intera. Risorgeva dall’altro lat.o3 forse per sospetto e gelosia di quell’uno, ad apparenze di liberalismo, un principe roso dall’ambizione, da terrori di gesuiti e d’uomini liberi, da ricordi di sangue, e da concetti perpetuamente intraveduti e smarriti; ed essi, a prepararsi un appoggio sul principio ghibellino dove il guelfo mancasse , lo ricinsero alla sua volta di lodi non sentite, di promesse, di seduzioni; lo bandirono iniziatore d’un’ era d’incivilimento italiano, e convertirono sfrontatamente ogni riformuccia strappata non dalle loro adulazioni, ma dal fremito popolare, in un passo gigantesco verso l’adempimento d’una idea eh’ egli per debito e pietà di sè stesso avrebbe dovuto incarnare tre lustri innanzi, che gli era stata affacciata e che avea ricacciato lungi da sé con dispetto e paura. Altri piaggiava al Granduca; altri — Dio perdoni i codardi — al Borbone di Napoli : taluni insinuavano che un po’ di opposizione legale e pacifica avrebbe ridotto il padrone a sensi di padre nel Lombardo-Veneto, e che l’Austria avrebbe reso comportabile il dominio usurpato , fino al giorno , vaticinato dal conte Balbo , in cui la cessione di qualche terra ottomana avrebbe quetamenle emancipato l’Italia dal Teutono. Vergogna eterna d’uomini profanatori del concello Italiano, ed anche di voi, o giovani, che vi lasciaste allcttare da quelle