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     « Il generale Oudinot si è portato al quartiere della nazionale, ove ha ricevuto evviva dai militi schierati, ed ai quali ha risposto con evviva ai Romani.
    « I legni giunti qui sono 9 vapori, e 3 legni a vela: contengono 8,000 uomini circa.
     « II generale Oudinot ha sanzionato le dichiarazioni, fatte dal suo aiutante di campo. »
     Composizione del corpo di spedizione del Mediterraneo :
     Stato maggior generale. Generale in capo: il generale di divisione Oudinot di Reggio.
     Cupo di stato maggiore: il luogotenente colonnello di stato maggiore De Vaudrimey-Davout;
    Sotto-capo di slato maggiore: il capo squadrone de Montesquieu Fczensac.
    Capitani addetti allo stato maggiore generale: Caslelnau, Poulle, Osmont, Zgliuicki.
     Aiutante di campo del generale in capo: il capo squadrone Espivent de Villesboisnet.
     Ufficiale d’ordinanza del generale in capo: il capitano di fanteria Oudinot.
     Comandante delle truppe di terra : il generale di divisione Regnault de Saint-Jean-d’Angély.
     Ufficiale d’ordinanza: il sottotenente de’dragoni, Daviller.
     Prima brigata. Generale di brigata: Mollière.
        l.° battaglione di cacciatori a piedi.
        20.° reggimento di linea; 33.° id.
     Seconda brigata. Generale di brigata : Levaillant.
        36.° reggimento di linea; 66.° id.
     Terza brigata. Generale di brigata : Chadeysson.
        22.® reggimento leggiero.
        68.° reggimento di linea.
         3 batterie d’artiglieria.
       3 compagnie del Genio.
     2	squadroni del 1.° reggimento cacciatori a cavallo.
    È arrivato da Genova un vapore, con 520 Lombardi, ed altro sene attende per domani con altri 250. Il generale Oudinot ne ha impedito lo sbarco, e si crede che il vapore sarà rinviato d’onde parti.
Al generale comandante la spedizione militare di Francia nel Mediterraneo — Il Municipio di Civitavecchia.
     Giorni di felicità, e di speranze sorgevano non ha guari per l’Italia ; pd i popoli, perchè oppressi da lunga servitù, fidenti nei principi, sorgevano, e combattevano al santo grido d’indipendenza nazionale, sicché