476 scranne ministeriali, e parléggiauono per la borghesia, pei riformisti di Luigi Filippo, ingannando cosi la buona fede del popolo e il mandato del Febbraio; anzi andarono più in là, mitragliarono il popolo dacché gli venne un giorno il ticchio di riconquistare i diritti della rivoluziona affidati inconsideratamente ad una egoista Assemblea. La Francia non volle; e però Luigi-Napoleone Bonaparte ò accia* uiato......Presidente della Repubblica, per ora. Molli, i più, dicono: la Repubblica ci è caduta sulle spalle, non domandata da noi — noi volevamo riforme. — Ecco il secreto della debolezza e delle indecisioni di Cavaignac, buon mitragliatore, inabile rivoluzionario; ecco il secreto della mansuetudine francese nella politica esterna, il secreto della elezione del Bonaparte a maggioranza assoluta. La Francia non è repubblicana, gridano gli stranieri. — E la Francia si affatica a provare ogni dì più agli stranieri, eh’essi hanno ragione. Gli stessi democratici francesi ne sono convinti, tutti quelli che hanno giurato farsi uccidere insieme piuttosto che abbandonare alla voracità napoleonica quest’ultimo cencio di repubblica, una Carta, la Costituzione votata dall’Assemblea, la Costituzione divenuta palladio dacché non havvi di meglio a difendere per difender la causa. Cavaignac aveva un terribile conto da saldare col popolo diseredato e ingannato: le giornate di Giugno. Cavaignac avea un terribile titolo alla riconoscenza della borghesia, cui la riconoscenza è peso insopportabile: le giornale di Giugno. Cavaignac, repubblicano nel fondo, traviato dagli uomini che lo accerchiarono, dal potere che lo sedusse, dalle opposizioni arrabbiate che 10 fecero reazionario, volle stare con tutti — oggi non si trova più con nessuno; ieri fu solo alla gloria, oggi è solo nell’agonia. Volle tenersi amico il partito democratico e invocò la memoria temuta di suo padro 11 Convenzionale ; la borghesia sentì rizzarsi i bianchi capelli e da quel giorno giurò la sua morie. Volle farsi perdonare le giornale di Giugno dal popolo, e fece onta al popolo, alla democrazia con la lista delle ricompense nazionali, spauracchio nuovo a’suoi pacifici sostenitori. Volle promettere a questi ultimi e si tirò fra piedi il ministero Dufaure; — e variò di tendenza e di simpatie, e di speranze; non ebbe la coscienza d’un principio, la fermezza di una volonlà sola. — Combattuto dalla stessa anima sua, fi» combattuto da tulli, dai tristi come dagli onesti, dai deboli come da» forti. E adesso egli cade incompianto, calunnialo, soletto — perchè non osò; perchè amò la minoranza .... nei discorsi soltanto. Con lui cade forse la Repubblica in Francia, cade per lui........' .............11 generale Cavaignac poteva farsi perdonare tutto, poteva essere l’eletto della nazione, del popolo, il padre amato della nuova repubblica. Due mezzi la Provvidenza gli aveva posti nelle mani, due grandi mezzi: amnistia ai trasportati; guerra in ItaliaI Egli li spezzò miseramente con la mano inesperta del fanciullo che rompe lo istromento di cui non capisce il congegno .... Un povero esule di Lombardia, oscuro pellegrino, affranto da dolori