394 Venezia 2fi maggio 1849. AVVISO. L’ utilità che ridonda al servigio delle barche armate a difesa dello estuario, dall’opera degli addetti alla compagnia civico-marittima , ed il bisogno di supplire ai marinaj che debbono prestarsi altrove a vantaggio della patria, rendono indispensabile un nuovo appello ai cittadini della benemerita classe dei remiganti e non ancora aggregali al corpo della (luardia civico-marittima, affinchè concorrano ad inscriversi ( alla Caserma dei marinaj a s. Pietro di Castello) per tenersi quindi pronti a prestare, come gli altri addetti al corpo medesimo, il servizio di turno sulle imbarcazioni dell’estuario, verso la conisponsione delle competenze di metodo. Il Comando generale confida che i bravi nostri remiganti risponderanno abbondantemente anche questa volta, alla chiamata della nostra dilettissima pati'ia. Il Generale in capo G. MAKS1CII Contrammiraglio. Il capo dello Slato maggiore G. Fecondo colonnello. Estrailo dell’Ordine del giorno 3 giugno 1849. § 413. Non mi scostava dal vero affermando nell’ordine del giorno l.° giugno che la Guardia civica ha partecipato colle milizie alla gloria ed al pericolo della eroica difesa di Marghera. Accorsavi nella memorabile notte dell’ 11 agosto la Guardia ha avvicendato i suoi contingenti lino a che il decreto governativo del 26 maggio ordinava l’evacuazione del forte. A nessun corpo inferiore in buon contegno e coraggio , frequenti si meritava gli encomii dei Comandi del circondario e del forte , i' pei rapidi progressi degli artiglieri civici nella difficile pratica delle loro manovre, e pel diligente ed imperterrito servizio dei bersaglieri agli avamposti e pel dignitoso ed esemplare contegno dei fucilieri nel servizio della piazza. Tra i fatti onorevoli che accompagnarono gli ultimi giorni dello difesa di Marghera non si ommetterà di notare , che gli artiglieri civiei non sussidiati da altre milizie nel servizio del treno , vi si sottoposero con sereno animo, sobbarcandosi a quei pesanti projettili che laccano d*uopo alle artiglierie loro confidate, e queste amministrando con invitta costanza; che parecchi fucilieri civici anche quando più numero» grandinavano i projettili del nemico esposero la propria vita recando sugli spalti le munizioni necessarie; che tutti i civici fucilieri per bocca del capitano Degli Antonj espressero al Comandante del forte la ferma volontà di correre fino all’estremo il pericolo della permanenza nel forte slesso, comunque autorizzati ad anticipare la partenza. Quali abbia corsr cimenti la Guardia civica, lo mostra eloquentemente il fatto che dei ciré; cento individui metà artiglieri , e metà fucilieri della stessa Guardia eh stavano alla difesa di Marghera nei giorni 24 , 25 e 26 maggio, dodit