86 È noto al mondo che noi fummo per molti secoli governali dalla Chiesa negli ordini temporali, con quei speciali modi di assoluta autori-tei, co’quali essa governa gli ordini spirituali; onde avvenne che, in mezzo alla luce del secolo decimonono, qua regnassero le tenebre del medio evo, l’incivilimento fosse combattuto spesso con aperta guerra, sempre colla forza d’inerzia, e che per sino fosse delitto per noi il sentirci e chiamarci Italiani. E noto al mondo che noi tentammo più volte vendicarci in libertà; ma l’Europa ci fece espiare con servitù più dura quelle prove, per le quali altri popoli venivano glorificati. Parve alfine venuto dopo lunghi martini il giorno del riscatto, e noi fidavamo nella potenza delle idee, nella prepotenza degli eventi e nell’animo mansueto del principe; ma volemmo essere Italiani innanzi tutto, e fu colpa; ci credemmo liberi, e fu illusione. Un giorno il principe ci abbandonò, e restammo senza governo : non mancò chi cercasse modi di composizione; fu invano: vennero regetti perfino i messaggi del Parlamento e del Municipio; il popolo portò più oltre il tempo, colla pazienza; ma il governo emigrato non pronunziò più mai una parola di libertà, una parola d’amore; chiamò in colpa tre milioni d’uomini dell’eccesso di uno; e quando si pensò al modo che solo restava per costituire un’autyrità dal principe col fatto abdicata, il sacerdote ci maledisse. È noto al mondo che il suffragio universale diè origine alla nostra Assemblea, la quale, esercitando per necessità un diritto imprescrittibile, volle esautorata per sempre la teocrazia e proclamata la repubblica. Nessuno contrastò; la voce degli esautorati si fece sol essa udire in suono di querela. E l’Europa vuol dare ascolto a questa voce, e sembra dimenticare la storia dei mali nostri e confondere anch’essa ciò eh’è degli ordini spirituali, e ciò eh’è dei temporali. La repubblica romana ha sancito l’indipendenza e il libero esercizio dell’autorità spirituale del Pontefice, e con questo mostrò al mondo cattolico quanto sentisse profondamente il diritto di libertà d’azione religiosa inseparabile dal capo supremo della Chiesa. Per mantenerla integra alla morale guarentigia della devozione di tutti i nostri fratelli cattolici, la romana repubblica aggiungerà la guarentigia materiale di tutte le forze di cui essa dispone. Ma a ciò non s’accontenta l’Europa, a quel che traspare, perocché si vada ripetendo alla cattolicità importare l’esistenza del governo temporale del romano Pontefice. A questo proposito noi invitiamo i governi ed i Parlamenti di Francia e d’Inghilterra a considerare quale diritto si possa allegare da chicchessia per imporre ad un popolo indipendente una maniera di governo qualsivoglia: con quale sagacia si possa pensare a restaurare un governo, per natura sua inconciliabile colla libertà e colla civiltà, un governo esautorato moralmente da tempo lunghissimo e materialmente da più clic cinque mesi, senza che nessuno, nemmeno il clero, abbia provato a rialzare la bandiera ; ed infine con quale prudenza si possa tentare di puntellare un’autorità esosa universalmente, e perciò solo impotente a durare, e capace a provocare nuovamente cospirazioni, rivolture e perturbazioni continue.