367 IO Giugno. GIUDICATA DA’PROPRII ATTI NELLA CAUSA DELLA INDIPENDENZA D’ ITALIA. (Vedi pagina 327.) ASSEMBLEA NAZIONALE DI FRANCIA. Sessione del 22 maggio 1849. INTERPELLAZIONI DEL SIG. SARRANS SU ROMA E L’UNGHERIA. • Il sig. Sarrans: Cittadini rappresentanti, annunziando ieri all’Assem-lilca le spiegazioni che mi proponeva di domandare oggi al ministro dogli affari esterni, adoperai, lo confesso, una parola poco parlamentaria. (/{umori diversi.) A destra : Si; avete parlalo d’una politica d’astuzia. Il sig. Sarrans: Desiderando di separare dalla discussione tutto ciò clic si riferisce agli sdegni ed ai risentimenti, ho confessato, il ripeto, die l’espressione non era parlamentaria. Debbo aggiugnere, che, quanto all'idea, s’ella si volgeva verso un sistema, non era destinata a colpire gli uomini. (Approvazione a sinistra.) Ho intenzione di toccare brevissimamente due questioni ; la questione romana, nelle sue relazioni col nostro volo del 7 maggio, e la questione ungherese, nelle sue relazioni con l’intervento russo. Vi ricordate in quali congiunture avete volato questo: « L’Assemblea nazionale invita il governo a prendere senza indugio le disposizioni necessarie perchè la spedizione non sia più a lungo sviala dallo scopo, die le è stalo assegnato. » Signori, perchè avete fatto un tal voto? Perchè la spedizione era stata sviata dallo scopo, che le avevate assegnato. Questo scopo qual eia? Evidentemente di proteggere la repubblica romana, di proteggerla contro gli allaccili esteriori, ch’erano sul punto di venire ad offuscare e impedire il lavoro del suo sviluppamelo repubblicano. Qual è la desìi-nazione contro la quale avete protestalo? In luogo di proteggere la repubblica romana, si marciò contro Roma, si assalse, e fu uopo d’un rovescio, eh’ io per me profondamente deploro, per arrestare uno svilup-pamento più acerbo e più completo di quella ch’io chiamerò la contro-politica dell’Assemblea. Fu vostra intenzione di porre un termine a tale stato di cose. Questo termine fu egli posto? No; giacché il vostro voto è del 7 maggio, c il 12 il generale Oudinot, dopo essersi rifatto, moveva ancora su Roma. Non so se, dopo il 42, tale nuova operazione sia stata arrestata dagli °i'dini del governo: ma ciò eh’è inconcepibile è, che il 12 Roma stava Per essere attaccata, contro le vostre intenzioni primitive, e la vostra '»ten/jone di nuovo confermata dal vostro volo del 7 maggio.