178 Tutti eoloro che nel A e 6 Maggio hanno difeso Marghera sono i miei figli prediletti. Il presidente YALUSSI. 8 Maggio, GOVERNO PROVVISORIO DI VENEZIA BULLETTINO DELLA GUERRA. Il maggiore Rossarol, comandante la lunetta N. -13 del forte di Marghera, spinse ieri un ardito drappello dei nostri sin quasi presso ai lavoratori ni mici, i quali quantunque protetti da una forte catena di bersaglieri, dovettero desistere dalle opere, e ripiegare, insieme a’ lor difensori, dietro ai trincieramenti. Durante il giorno stesso, e la notte, le nostre artiglierie non ristettero dal colpire i punti principali degli assediaati. Sull’albeggiare di oggi, due de’nostri picchetti si avanzarono l’uno lungo la strada ferrata, 1’ altro lungo il canale di Mestre, e riconobbero che l’inimico non era riuscito ad armare la nuova parallela, che pur appariva compiuLa. I nostri corrispondenti di Mestre e della prossima terraferma, i quali per solito sono bene informati, ci rendono conto delle rilevanti perdile fatte dagli Austriaci in questi giorni (dal <4 all’ 8 maggio), ne’ quali il nostro cannone fulmina contro le opere da essi intraprese per attaccarci. Tutti i giorni adunque, ci vien detto, dal circondario di Mestre partirono sulla strada ferrata vaggoni carichi di feriti. Venti carriaggi ne vennero tradotti agli ospitali di Vicenza, Padova e Treviso e una graa quantità havvene pure in quelli di Chiriguago. A Mestre, nel solo giorno 6 corrente, si fecero ventisette amputazioni, e continue sono le tumula- zioni, che nella circostante campagna si vanno facendo, in ampie fosse, di molti e molti cadaveri. Insomma, dacché furono intraprese le opere d’assedio, ci si assicura che vennero posti fuori di combattimento al nemico tremila soldati, senza contare la perdila di parecchi ufficiali. Se riflettiamo che il fuoco fu continuamente mantenuto dalle tante bocche che presidiano Marghera, e che i nostri artiglieri tale bravura e tanta scienza spiegarono nell’arte difficile, che dove mirano là giungono coi micidiali proiettili, non troviamo esagerato il ragguaglio. Viva Venezia! Onore ai prodi di Marghera! PER INCARICO DEL GOVERNO PROVVISORIO Il segr. generale JACOPO ZENNARI.