104 Ho ormai terminalo. (Parlate.) Voi avete lanciato qualche aere motto contro il governo provvisorio. Ruggine inai celala, comprendo, cui non bado. Diceste: il governo provvisorio volle la guerra, e non vi provvide. Se fosse vero, esso avrebbe tradito il paese. Come? Voi sapevate la verità, e non la dicevate! Credeste dunque che fossi smemorato? A’24 febbraio aveva 46 mila uomini in congedo: furono richiamati il primo marzo. In fin di marzo, il governo provvisorio decretava il richiamo dei contingenti arretrati del 4842, 43, 44, 45 e 46; richiamava 90 mila uomini sotto le armi, ordinava misure intermedie per anticipar il tempo dell'arrivo ai corpi della classe del 1847. Richiamava 20 mila uomini d* Africa, ordinava la compra di 50 mila cavalli per la cavalleria, l’artiglieria ed il treno, e di 8 mila selle, la costruzione di 1500 carrette di cannone, di 200 cassoni ed equipaggi di guerra : faceva triplicare la fabbrica dei proietti di guerra, far milioni di cartucce. Per far ciò voglionsi più settimane. Sapete voi che siete ben imprudenti, parlandomi in tal guisa? sapete ciò che avea fatto la monarchia? che di 370 mila uomini (non parlo dell’esercito d’Algeria) a mala pena 70 potevano entrar in campagna? Quanti milioni sprecati! ipi^*che avete tanto tempo retto il paese, sapevate meglio di me che la Francia non era presta a fare la guerra. Se il governo provvisorio esitò alquanto, lo deve dunque alla monarchia, che aveva esauste le finanze e non procacciato un materiale di guerra. Torno a dire, siete ben imprudenti a destare queste memorie. (Assenso a manca; benissimo!) Tentaste di vincerci, dicendo che non cogliemmo 1’ occasione di dar istituzioni alla Lombardia e alla Venezia, quando l’Austria era abbattuta. INon ho che una cosa a rispondervi. Avremmo potuto negare per considerazioni politiche, ma questa proposizione, ne attesto i membri del governo provvisorio e della Commissione esecutiva, mai non ci fu fatta. Pagnerre, Garnier-Pagès, Barthélemy Saint-Hilaire : Giammai ! giammai ! Ledru-Rollin: Avremmo potuto diffidare delle promesse dei re, di que’ principi che davano Costiluzioni l’indomani della rivoluzione di febbraio, e le ritiravano, quando la Francia s’indeboliva; ma, ripeto, non avemmo pur a disaminare queste quistioni. Fu fatta una proposizione a Milano al sig. Casati. Questi la declinò. Aveva consultata la Francia? No. L’Inghilterra aveva consultata la Francia? No. Ecco la verità. Delle accuse lanciateci, non rimane dunque proprio nulla. La sola cosa importante pei veri patriotli è l’indipendenza dell’Italia. Ecco la quistione, cui bisogna tornare: ci obbligano ad essa l’onore e l’indipendenza della Francia. Che abbiam dunque a fare ? voi dite : se la guerra, bisogna aver il coraggio di dirlo. Signori, non vogliamo la guerra .... A destra: Ah! ah! (Risa.) Ledru-Rollin: Attendete! Credete voi che sia bene sciamare prima di aver udito il fine di una frase? lo credete? Dico, non vogliamo la guerra per la guerra. Ve lo dico coi signori Barrot, ThiiTS, del 1840, Duvergier de Hauranne, con tulli gli uomini