VA Poesia di Giovanni Peruzzini, musica del maestro Antonio Buzzolla. Cono. gagliardo Viva, viva! risorse Il Leon che giaceva sopito : Già l’antico possente ruggito Il Leon di San Marco mandò. Lo stranici' che con riso beffardo Insultava alle nostre ritorte, Al ruggito tremendo di morte La feroce baldanza lasciò. Ma come presto il giubilo Ahi si converse in lutto! Di tante glorie il frutto Come disperse un dì ! Ahimè, trafitta ha il tìglio La madre che il nudrì! Oh, della serva Italia Colpa funesta e avita ! È la discordia uscita, E fur divisi i cor Soffiò nell’ire improvvide, E rise l’oppressor. Pera chi a stolte gare Gl’itali cor consiglia; Siam sola una famiglia Tutta Italia dal sonno s’è scossa, Sfavillante nell’ira divina, Tutta Italia dall’Alpi a Messina Gridò morte all’esoso stranici-. La lombarda pianura già rossa È del sangue del sozzo croato .... Di vittoria s’è il grido levato .... Viva Italia, e i suoi prodi guerrieri Tutti dall’ Alpi al mar .... Fummo dall’Alpi al mare Grandi e infelici al par. Su, sorgiam ! come un muro di ferro Tutti insiem contro l’empie masnade. La minaccia del Teutono sgherro Ci rinfiammi d’un santo furor . . Non si pianga il ilestin di chi cade ... Vive eterno chi libero muor ! Su, sorgiam ! su spezziamo una volta E per sempre le infami ritorte : Questa Italia nel fango travolta Splenda ancora del primo fulgor. Un’ ebbrezza per noi sia la morte. ... Vive eterno chi libero muor ! Poesia di Vincenzo Masi, musica di Francesco Tessarin. Coro. Pei trivii, pei borghi, pei campi, pel lido Tremendo si leva, si spande un sol grido : È voce che l'ora segnò'del riscatto, Che ai crudi tiranni 1 orgoglio fiaccò; È un popol che stretto da un nodo, da un patto Dei crudi tiranni la morte giurò; È un popol che oppresso si prostra alla Croce E impreca dal Cielo giustizia feroce. — — Padre e Signor dei popoli Per noi da donna nato, Tu che tingesti il Golgota Di sangue immacolato ; Tu dei Lombardi martiri