20& __ assumersi, riguardasse sollanto l’indipendenza o ¡1 servaggio di un paese, tale impresa potrebbe essere più o meno imprecata; ma gl’interessi morali del genere umano non ne resterebbero scossi. Ma coll’assunto, che l’Europa ora si prefigge, si scrollano tutte le fondamenta dell’edilizio religioso, si strugge in mille cuori la fede, s’insinua lo scetticismo e lo sconforto in mille petti, che con ardore aderirono fin qui ai più augusti principiì, che nobilitar possano e purificare il cuore dell’uomo. L’intero stato romano ha volata la decadenza del potere temporale del Pontefice; l’intero stato, coll’organo dei suoi Circoli, della sua Assemblea, dei suoi Muuicipii, ha dichiarato un assurdo tale potere fra noi. Sotto l’impressione (e la tema anche in molti) di una immediata invasione francese, austriaca, napoletana, i Muuicipii tutti (quelle rappresentanze conservatrici d’ogni città) con nobile gara han dichiarato di protestare altamente contro ogni impresa, che per fine avesse di restaurare un potere, che è divenuto incompatibile. Le adesioni, le proteste di tutto lo stato romano saranno in breve stampate e diramate per tutt.i Europa ; or potrà dire l’Europa che è una fazione che si ostina a non volere più qui il dominio del Pontefice? Tanta cecità in essa, tanta pertinacia nei tristi consiglieri di questo in voler riacquistare un dominio malagurato, inacerbiscono gli animi e li fan prorompere a conseguenze disperate. Molti già si chiedono se un dominio, che il fondatore di questa religione disse non essere di questo mondo, possa, da chi tutela e rappresenta gl’interessi religiosi del genere umano, richiedersi colle armi della violenza, spargendo fiumi di sangue, ammontando cadaveri; e per quella facilità che v’ò di confondere le dottrine coll’apostolo, il sacerdozio col sacerdote, le teoriche coll’individuo che le professa, molti cominciano a dubitare di una credenza, che a fini tutti mondani àagrifica le sue più sante aspirazioni, che non rifugge dall’inaugurare su un miserabile piedistallo di creta quegl’interessi, che base aver non dovrebbero fuorché sulla mansuetudine, la moderazione, e quella divina parola di abnegazione e di rassegnazione, che fece della religione di Cristo la religione degli oppressi, lo scudo dei soffrenti, il refrigerio dei cuori. Molti già sì chiedono se una religione, che redense il mondo dalla schiavitù, debba convertirsi in arma per ridurre i liberi in ¡schiavi; e le mentij atterrite da tanta inversione di cose, da tanto disordine d’idee, ricavano conseguenze fatali pel Caltolicismo, che, falsato nelle sue origini, non è più il culto delle vittime, ma quello degli oppressori. L’Europa vi badi, prima di perseverare in questa feroce lotta. La religione \i rovina, ed è del manto della religione eh’essa si addobba. Libero è questo popolo, santa è questa repubblica, che esso ha inaugurata; Dio la benedisse d’una prima vittoria e distrutta esser non potrebbe che coll'esizio d’intere popolazioni. Tre milioni d’italiani han giurato di seppellirsi sotto monti di macerie, di avvolgersi nei ruderi delle loro città, prima che disertare il glorioso principio che tanto sollevolli nella dignità d’uomo; e il popolo di Roma, questo popolo unico ornai nei fasti d’Italia, per altezza di propositi, per tenacità di volere, per valore e potenza, li guida nell’agone glorioso. L’Europa vi pensi: la lotta non