Ì02 Nel 1840, quando si accusava la vostra politica di cagionare una lotta interminabile, che scriveva uno dei vostri amici, il sig. Duvcrgier d’IIauranne? « Non si può parlare dell’onore della Francia, gittarsi a questa o quell’alleanza, senza che vi si dica: l’Europa intera si solleverà, senza che vi si dica conflagrazione generale. » Ed egli: tutto ciò none che retorica. Dicevo che, nel 1840, quando gli amici della pace a qualunque costo, cioè della onta, rimproveravano al sig. Odilon Barrot di sostenere le proposizioni della guerra, sotto colore che portasse la perturbazione in Europa, la ruina della Francia, il sig. Barrot rispondeva: « Voi ponete male la quistione: non trattasi della ruina della Francia, ma del suo disonore.» Diceva: « Voi parlate continuamente di guerra europea. Ebbe guerra in Ancona, quando la Francia lece un atto vigoroso? guerra europea, quando la Francia fece bombardare Anversa? No: mezzo d’evitar la guerra è apprestarsi a farla. » Cittadini, dovremmo una volta dar bando a questi eterni argomenti, ripugnanti all’ indole ed al cuore della Francia. Cctffe! in questa nobile regione, quando si tratterà di una quistione di di^ntà, sarà col sentimento della tema che si tenterà di fare impressione sopra noi! (Bravo! a sinistra.) No, ciò non è francese (benissimo !), e siate convinti, se voi consultate fuori il sentimento generale, e’\i dirà, non con tali argomenti potersi difendere pur una buona causa. (Approvazione.) Perciò lasciamo questa fantasmagoria. Vediamo con tranquillità e fermezza se l’onore della Francia esige l’intervento di essa in Piemonte. Basteranno poche parole a trattare questa questione. Dico che la Francia è interessata per la sua parola, e lo dimostro: che che facciate, invano lotterete contro le promesse da voi fatte. Si disse: « Italia, se tu vuoi riordinare le tue cose interne, ne hai il diritto; se non sei abbastanza forte, invoca le armi della Francia, queste verranno in tuo soccorso. » Ecco i termini del manifesto. E quando il sig. Lamartine, per non citar che questo, esprimendosi a nome del governo provvisorio, diceva agl’italiani vicini a partire: « Voi, che abbandonate la Francia, andate a dire ai vostri fratelli d'Italia che hanno lratelli oltre l’Alpi; che se non sono bastanti, facciano un segno e noi voleremo in loro soccorso, » è ciò preciso ? Ma, più ancora: voi non potete aver perduta la memoria del vostro ordine del giorno del 24 maggio ! Voi non potete, permettetemi di dir-velo, parlo con sincerità, voi non potete, senza disonore, mentire a ciò che avete proclamato: l'affrancamento dell'Italia. (Approvazione.) Non v’ ha parole eloquenti o verbose, che possano lottare contro questa frase sì laconica, sì sacramentale, che fu udita dall’ altro lato delle Alpi: affrancamento dell'Italia. Essa appartiene già alla storia; non fa potete cancellare : mancandovi, non potete fare che una cosa, inscrivervi sopra il vostro disonore. (Nuova approvazione a manca.) La Francia è impegnata, prima quistione: se non fosse, vi avrebbe interesse? Ecco fa seconda. Dico che la Francia ha interesse, e vi prego di ascoltarmi spassionatamente. Da cinquant’ anni, che. abbiamo noi fatto?