369 allo slnto attuale dell’esercito francese, quell’esercito, il quale, sia detto |ht parentesi, s’è incessantemente accresciuto dal giorno in cui avete preso die la spedizione sarebbe ricondotta nelle vie che le avevate assegnale. Egli era di 14,000 uomini; erano stati domandati sussidii per li,000 uomini, ed egli è di 20,000 nel momento in cui ho l’onor di jiailarc all’Assemblea. (Agilazioiie.) Per quale scopo tal aumento senz’autorizzazione? imperciocché, a-vendoci chiesto un assegnamento per 14,000 uomini, non ne potete imbarcare 20,000 senza chiedercene un nuovo; e ciò non avete fatto. Alcun che di misterioso si asconde sotto questo aumento di forze, lo vi chieggo a elio lo destinale; vi chieggo se, a fronte dell’Austria, che forse, probabilmente ahimè! mentre vi parlo, s’impossessa di Bologna e marcia su Roma; vi chieggo, dico, a fronte de’Napoletani armali ancor essi, qual contegno state per assumere? Andate voi a difender Roma? Per qual via, con quali mezzi pensale voi d’entrare nel sistema, che l’Assemblea nazionale \i ha prescritto nel suo ordine del giorno del 7 maggio? Ecco ciò che ho l’onor di domandare al sig. ministro degli affari esterni. Cittadini, un’altra questione immensa, la questione, o a meglio dire il pericolo, più grave che il corso degli avvenimenti abbia prodotto, liiiaina a sè del pari l’attenzion vostra; voglio parlare dell'intervento della Russia nelle cose interne dell’Austria. Cittadini rappresentanti, da troppo gran tempo si è parlato dei disegni ambiziosi della Russia; dico da troppo gran tempo, perchè codesti timori incessanti, incessantemente ripetuti, presentali sotto tulli gli a-q>Hti, tolsero forse alla questione tutla la sua importanza vitale; essi la resero un luogo comune. E tuttavia, codeslo pericolo, che sta da lungo tempo sospeso sul- 1 i.uropa; codesto pericolo, contro cui la Francia e l’Europa occidentale ‘«Ila (pianta vollero premunirsi da parecchi secoli, doveva desiare il più necessariamente, il più imperiosamente, la sollecitudine dell’ Assemblea nazionale. Il sig. ministro degli affari esterni, otto dì sono, senza disconoscere la gravità di questo grande emergente, ci diceva: Il governo della repubblica procede per via diplomatica, per negoziazioni, e, se le ‘"’goziazioui fossero impotenti, non esiterebbe a ricorrere a mezzi più diretti e risolutivi. Va bene; e per parte mia ne ringrazio il governo. Ma, cittadini, le "egoziazioni hanno il loro stadio; io comprendo le negoziazioni della diplomazia, quando la Russia, contro la convenzione del d841, con ma-''ilesto disprezzo di quella convenzione, s’impadroniva dei principali danubiani, dove pigliava un alloggiamento forte, dal quale poteva a piacer suo volgersi contro l’Occidente o contro l’Oriente; comprendo ancora le negoziazioni della diplomazia, quando la Russia, ad onta di tutti i tralci, penetrava in Transilvauia ; dico ad onta di lutti i trattati, poiché 11011 ne ha alcuno, ed il gabinetto inglese 1’ ha riconosciuto testé, allor-disse, per mezzo del suo primo ministro, che la Russia interveniva '"'oli affari dell’Austria, senza esservi autorizzala da nessun lesto; com-l'i endeva allora l’opera della diplomazia ; comprendeva l’efficacia possibile T. VII. 24