400 Rannodando la catena degli enti, c scoprendo al di sopra dei mondi PEssere sconosciuto, gli offri in omaggio il dono dell’intelletto. Adorò gli arcani, e rese la religione più onorata e più utile agli occhi degli uomini colla schietta e modesta pratica delle virtù del Vangelo. — In questa sublime concordia del pensiero e della lede, e colla coscienza di avere amalo degne cose qua in terra, Dio, il prossimo e la patria, paziente come un martire di Cristo, puro^ ingenuo ed affettuoso, e mentre pareva si abbandonasse ad un sonno pacifico e sereno, di 42 anni passava. Oh! quante lagrime verserà la sventurata sua madre all’annunzio di questa tristissima dipartita senza il lenimento delle sue cure e degli ingegnosi suoi amori; ma quanta ragione di gloria al pensare che, dopo tarile infamie e vergogne patite, il nome di Alessandro Poerio, suo figlio, basterebbe ei solo in Napoli per onorare una patria 1 Oh! quante lagrime verserà l’affettuoso fratello; ma dallo stesso suo amore, che nobile orgoglio per un tale olocausto all’Italia! lui che ha tanta anima per attraversare le ingiustizie, e difendere la dignità della nostra nazione, da dimettersi dal ministero deir interno e restare deputalo delle attuali Camere del regno, onde coir altezza della meute e colla potenza della parola sorprendere ed abbattere le infernali congreghe e i sempre nuovi e neri progetti di quel principe vigliacco, crudele e bugiardo! E voi, generosissimo cittadino, fulgida gloria, delle armi italiane, che tanto amaste e pregiaste questo caro defunto, partecipe come ei fu delle vostre glorie e delle vostre sventure, e dolce compenso d’onorata affezione alla vostra grand’anima; voi valentissime Autorità militari e distinti uffiziali del suo stato maggiore, che alcuni nati con lui nella medesima terra del sole e dei mari, nobilissimi per ingegno e per cuore, sapeste larvi dell’amicizia del vostro Alessandro uu culto così prezioso di memorie e di alfelli da cangiare in dolore la gioia che provaste nel veder segnalarsi in modo più da romanzo che da storia gl’impareggiabili volontari! che difendono queste lagune; e voi quanti qui siete ammiratori, conoscenti ed apprezzatori di quel grande italiano, piangete pure, clic il pianto dei generosi è l’offerta più pura da tributarsi al merito ed alle virtù degli estinti. Ma da me pure accogli una lagrima, o nobilissimo spirito, che tulio riempi di mestizia questo austero recinto, e accoglila siccome spremuta da un cuore, che interprete della mia patria per la (piale lauto fecero i tuoi compatrioti!, sentì con profonda commozione l’onorato incarico, e amò dirli con queste povere ma volonterose parole, scritte in alcune ore della Irascorsa notte, che Treviso onorando la tua memoria si proclama riconoscente a tutti i fratelli di Napoli. Se non che, tregua al dolore, e sull’urna dei forti sieno forti anco i sensi. Ebbene! e noi tutti gridiamo in faccia agli oppressori: è ben altro il destino dei popoli che sprecare nella vita materiale e meccauica quella potenza d’intelletto e di cuore che Iddio c’impartiva; gridiamo tutti che invano essi cercano farci rinnegare le storiche tradizioni, deviare da quel sentiero sul quale la provvidenza con irresistibile urto ci muove e ci spinge per arrestarci o impaurili o fiaccati, poiché noi credenti nel Cristo siamo gli apostoli di quella nuova religione, che abbatte gli oppressori e solleva gli oppressi!