74 X. E la città che ha più titoli e quella insieme che ha meriti non minori di altra qualsiasi. Venezia ha fatto alla libertà sacrifizii d’uomini, di danari, e, che è più, di voleri. Si è dimostrata e si mantiene da più d’un anno nella risolutezza più quieta, concorde, modesta. • XI. Venezia, unitasi al resto d’Italia in quel che appartiene alla guerra della comune liberazione, non ha preso parte a que’moti che da molti in Europa furono giudicali severamente, e che resero l’Italia impotente agli stessi sforzi della guerra a cui pur voleva affrettarsi. XII. Venezia non ha rigettali i soccorsi offerti: non s’è dimostrata nè troppo municipale, nè troppo europea; ha riconosciuti» la sua fratellanza e con gl’italiani e con gli esteri. XIII. A Venezia segnatamente il ministero Bastide, non ¡smentito da’suoi successori, promise rispetto, protezione ed aiuto nel caso estremo. XIV. Nell’Adriatico furono mandali legni e dal governo a cui presedeva il generale Cavaignae, e da quel di Luigi Napoleone. Fu lasciata fulminare Messina; il blocco di Venezia vietato. Non è da credere ciò si facesse per darla intatta a’Tedeschi. XV. L’Inghilterra e la Francia, se, dopo aver lasciato sperare assai, più, non impetrassero nè pur questo poco, perderebbero più nell"' onore, che Venezia non perda di libertà. In questo rispetto considerata, Venezia è città francese ed inglese: il darla all’Austria sarebbe nella storia come darle Douvre o Marsiglia; non meno improvido e più spietato. XVI. Venezia libera, non sarebbe inutile a’ loro commerci. Al commercio germanico resta Trieste. XVII. Venezia dalla protezione francese ed inglese avrebbe, in breve, compenso a’suoi danni. L’arsenale lavorerebbe non per Venezia, ma per tutta Europa; sorgerebbero industrie nuove; una nuova rigenerazione operosa. XVIII. Tutto è più tollerabile che il dominio dell’Austria, la quale indispettita e insospettita, tratterebbe Venezia con l’ingegno dell’odio e con gl’istinti della sua feroce rapacità. Venezia sarebbe disonorata e perduta. Ma, per dar tempo alle mediazioni nuove e all’opinione d’Europa, che col suo peso le aiuti, bisogna resistere, resistere ad ogni costo. TOMMASEO. 48 Aprile. ALLA VITTORIOSA UNGHERIA ! DISCOLPA DELLA TRADITA ITALIA. UNGHERESI ! il grido delle vostre vittorie echeggia per l’intiero universo, e ricolma di ammirazione e di gloria la magnanima vostra nazione. Voi generosi sentite l’alto spirito di patria, e tutti unanimi con un solo cuore, con un solo braccio, con una vera fede, siete accorsi ad ab-