4 85 coniare li cannoni del forte dalla parte opposta di Caroman, e quello di uu turrione, od ottagono nell’interno della laguna. 4. La nostra marina possiede trabaccoli che Canno il servizio di ga-bare da trasporto. Intenzione del sottoscritto sarebbe di ridurre due di questi trabaccoli, facendovi li pochi lavori occorrenti per ridurli capaci di portar almeno un mortaro a bomba, per entrare anche con questi in combattimento. Bastimenti a bomba ne avevano una volta le gran potenze marittime, più o meno grandi secondo i mari che dovevano navigare. La marina veneta, la maestra di tutte quelle ora esistenti, è stala la prima che pose al bordo de’ bastimenti da guerra delle artiglierie. Al suo cadere ne aveva uno di questi, che venne tirato a terra nell’arsenale dopo di aver servito nelle ultime guerre di mare. Il modello di questa bombarda si trova tuttora nella sala dei modelli nel nostro arsenale. Che i Veneziani si sieno sempre serviti di bombe al bordo de’ bastimenti , da che si scoperse l’uso della polvere, ne fa prova quel mortaro di cuoio , che tuttora si trova nella sala delle armi, a piedi dell’immortale Feltor Pisani, e che gli servi con tanto buon successo nella guerra di Chioggia. Galiolle a bomba ne esistevano nella marina francese nel tempo dell’impero : ne fa prova la collezione che ho fatta durante il mio servizio nel primo arsenale di Francia. Fino ad ora non abbiamo parlato che di forza materiale: veniamo ora a quella morale. Gli uflìziali che compongono la marina austriaca , non sono tutti uflìziali della marina di guerra, ma alquanti tolti dal mercantile, e tutti conoscono esservi una grande differenza fra li primi e li secondi, particolarmente dovendosi battere. Gli equipaggi poi, sono composti di pochi marinari Istriani, cannonieri di terra, ed il maggior numero di Croati. Nella nostra marina abbiamo da circa 450 ufficiali di marina propriamente detta, e quasi tutti giovani, ed animati di vero amor patrio. Per marinari, cannonieri, e soldati di infanteria marina, ne abbiamo in abbondanza, li quali sono ora disposti sui forti; e gli occorrenti sarebbero ritirati al momento, e rimpiazzati con di quelli della guarnigione. GIUSEPPE NOVELLO. 11 Maggio. Venezia, piena di amarezza il cuore nel vedere lo strazio che si fa dell’Italia, non solo da mani straniere, ma per opera degli stessi suoi figli, serena e fidente, sta salda nel suo proponimento di resistere ad ogni costo. La fiacchezza dei confratelli non la prostrò : incitamento nuovo era n lei il dovere di lavare l’onta, che sempre più pesava sul nome italiano. Non ama veramente la libertà chi non difende l’onore; e Venezia, quanto apprezza la libertà per istinto di popolo come per vecchia abitudine di reggimento, altrettanto tien caro l’onore, perchè quattordici secoli di gloria non possono cancellarsi da pochi anni di violenta occupazione di lll>a gente, che nulla inai ebbe e può avere di comune con lei. Quello di Venezia non fu il molo rivoluzionario di un giorno. Pochi