87 E se noi diciamo che siffatto governo non può immedesimarsi, nè conciliarsi colla libertà e colla civiltà, bene ne abbiamo d’onde; avve» gnachè lo sperimento fatto d’una Costituzione abbia provato come la pretesa affinità e la voluta miscella delle materie spirituali con le temporali ne inceppasse la pratica e lo sviluppo. I canoni ecclesiastici rendevano vani qui gli Statuti civili; la pubblica educazione ed istruzione sotto l’imperio della teocrazia, erano privilegio e monopolio de’chierici 5 immobili erano rese le proprietà per le mani morte, erano immuni e privilegiati di foro gli ecclesiastici, ed all’ecclesiastico foro anche i laici soggetti : condizioni tutte così lontane dal vivere libero e civile, che qualsivoglia nazione libera vorrebbe prima sostenere dieci guerre che sopportarne sol una. E l’Europa, la quale fu commossa e perturbata tante volte dalla podestà sacerdotale, che coi fulmini della Chiesa incendiava gli stali, come può ella credere oggi incomportabile per tre milioni d’uomini il soggiacere ad un imperio, che non solo punisce temporalmente chi l’of-lende esercitando un diritto politico, ma minaccia eziandio la dannazione dell’anima? L’Europa non può credere conciliabili le libere istituzioni con un principe, che può a favore della politica potestà abusare dell’e-nornie autorità del sacerdote, turbando le coscienze. Noi confidiamo che Inghilterra e Francia, così giustamente gelose dell’indipendenza, non potranno mai avvisare che nel centro d’Italia esser possa un popolo italiano neutro rispetto alla nazione, politicamente quasi feudo soggetto al mondo cattolico, sbandito perciò dal diritto universale delle genti, e fatto appannaggio del clero. Imperocché, signore dello stato romano è il popolo romano; e se all’universalità cattolica è lecito l’intervenire nelle cose di religione, 11011 lo può senza manifesta usurpazione in quanto ai diritti politici, in quanto al patto sociale. E mentre intendere e volere si possa la neutralità di un’intera nazione, non così la neutralità può imporsi ad una parte della medesima, alla media; a quello stato che per la positura sua s’interseca e confina con quasi tutte le altre parti d’Italia; il quale stato non potrà mai per forza di trattati e protocolli convivere della vita nazionale. I rappresentanti del popolo romano crederebbero di offendere la sapienza civile dei governi e dei Parlamenti di Francia e d’Inghilterra, ss dubitassero che quelli potessero sconoscere i diritti e le ragioni qui per sommi capi dichiarate, e gli utili e vantaggi dell’Europa stessa, alla quale importar deve di assicurare la tranquillità, assicurando la fine del governo dei preti. Certo, da noi non ¡starebbe che non se ne contrastasse la risortazìone con risoluta, audace ed irrevocabile volontà; nè l’Europa avrebbe da imputarci le catastrofi inaudite, che ne potrebbero derivare, •'è l’offesa, che dalla violenta e sanguinosa ristorazione ne verrebbe alla stessa autorità cattolica del papato. Ad evitare questi mali, siamo cerli che Inghilterra e Francia ne soccorreranno d’opera e di consiglio, sicché sempre più si stringono i vincoli di amistà, che ornai debbono col legare tutti i popoli liberi.