37 la flotta ottomana fu interamente bruciata. Non mi fu possibile di visitare Coo, patria d’Ippocrate, nè potei entrare a Scio -, e vidi a malincuore , che il nostro vascello ne radesse le rive per prender porto altrove. Quella notte fu faticosa a motivo della gran pioggia che c’inondò avendoci obbligati a rimanere sul cassero. 11 giorno dopo alle dieci della mattina gettammo l’ancora nel porto di. Psara. L’anno precedente quella pic-ciol’ isola era stata desolata dalla peste, e nel momento , in cui i nostri marinai ammainavano le vele, fummo attoniti in vedere la riva coperta di una moltitudine d’isolani che danzavano allo strepito de’ cembali. Un. giovane Cefaloniotto, per nome Spiro, che trovavasi passeggero con noi e ci aveva dimostrato il più grande interessamento , scese a terra e ci fece qualche provvisione. Ci recò anche il