DELLA GUERRA DI CIPRO LIB.III. 303 pi, & lo Itato nel quale all' bora fi ritrovava il fuo regno, cb' egli non potejfe frenare l indolenza dalcuni defiderofi dì novità y i quali come havevano cercato dentro del fuo regno di confondere tutte le cofe, cofi non era maraviglia , che contea gli ordini fuoi fujfero p affati in altri fiati a perturbare le cofe altrui. Et alcuni Signori della Corte , per levare dall’ animo de gli huomini quefto iofpetto , andavano confiderando , non metter conto alla Corona di Francia bora , che contra di fe provava il danno, che ricevono i Vren-dpi dalla sfrenata licenza de' popoli, coperta [otto il nome di giufta libertà, favorire quefti penfieri, & nel regno fuo concitare nuovi humori $ il che poteffe non altamente ejfer-gli dannojo , che foglia ejfer ad un corpo infermo un violente ejfercitio : Conofcerfi , che dò farebbe un procurare danno al Rè Cattolico, fen%a alcun beneficio della Fran dia, an%t con dubbio di implicamela in nuovi travagli , pericoli j conciofiacbe quefti moti d armi fofpingeriano facilmente il Rè Cattolico ad accordare co Fiamenghi, forfè con animo di affaltre il Delfinato , ò il regno di TSLa-varra $ onde in luogo di portare la guerra in ca[a altrui , potrebbono ejfer coftretti a farla nella propria , a tempo , che le for%e del regno per tante , & sì lunghe contefe civili erano divife, & indebolite . Ma fopra gli altri di-moitrava la Regina, madre del Rè, la quale riteneva all' hora nel governo quaiì fuprema auttorità, grandiiTimo de-fiderio di coniervare la pace ; & però volfe anco di fua propria mano fcriverne al Pontefice , affettandogli quefta iua volontà, & affermando, eh-’ era difpoftiifima al fegui-re i buoni configli di lui ; & che fe pur s’ era fatta qualche provifione d’armi, non havere però mai havuto pen-fiero di moverle a danno altrui, ma folo d’ufarle alla di-fefa delle cofe proprie , dubitando , per l’ingiurie , che affamavano gli Spagnuoli, benche fenza ragione , di ricevere dalla Corona di Francia, che non foifero per invadere il fuo regno. Ove degna co fa è confiderare, quanto fia grande la gelofia de gli fiati, e quanto facilmente ad ogni impreifione di varii affetti, più che gli altri huomi- *57* Gehfia degti fiati quanto grande fia.