245 <*£>- dopo la sommersione di questa isola. Questo vescovado sussiste ancora sotto il patriarca di Venezia. Del vescovado di Olivolo o di Castello, esso pure soggetto al patriarcato di Grado, parlaremo distintamente. Il patriarca di Grado godea ricche entrate e grandi privilegi ed onori. Anzi avea egli la massima preponderanza nei primi tempi anche nel sistema politico de’Veneziani. Il suo clero in Grado era numeroso e rispettato. In Rialto stesso, a Venezia, possedea grande palagio, presso S. Giovanni Elemosinario (1), e questa chiesa stessa, e molte altre erano sue e vi comandava per intero. Presso che tutti i monasteri e chiese sparse per gli estuari gli pagavano censi e tributi ; censi alcune volte di solerose e frutta secche, costumi adatti alla semplicità di que’ secoli. Quando intraprendea il viaggio da Grado a Rialto, dovean accoglierlo a tutta loro spesa e alloggiarlo i monasteri ne’ quali s’incontrava per via, e dargli buoni letti, e scl-vaggiume, e pesci secondo le stagioni. Doveano pure visitarlo in Grado i vescovi, e gli abbati e parrochi in giorni determinati e nei frequenti allora concili provinciali. Se poi passava nell’ Istria e nella Liburnia, fuori d’ogni città usciva il popolo ad incontrarlo, diviso in truppe, con le insegne innalzale a lesta, precedute dai loro capi, guardie e magistrati, e tutti doveano fargli quell’ onore che si conveniva ad un supremo patriarca. E primo a prestargli tali onori era il clero, poiché, preceduto dal vescovo pontificalmente vestito, con croci innalzate e turiboli fumanti, si movea, cantando salmi e inni, a riceverlo fuori della porta. Abbiamo pure veduto asserirsi dal vescovo di Pola, che il patriarca, entrando nel palazzo vescovile, ricevea le chiavi dello stesso, della chiesa cattedrale e della città, in segno della giurisdizione che in ogni cosa per tre giorni potea esercitare; il che dee supporsi, rispetto all’autorità civile, per concessione degl’imperatori greci. Né a’patriarchi di Grado era insolito questo esercizio di civili attribuzioni in quei primi tempi, anche nella veneta provincia stessa, poiché essi insieme col (I) Questo palazzo si vede dipinto nel quadro di Vittore Carpaccio, esistente alla R. Accademia, e figurante un miracolo della SS. Croce.