sopportabile dopo le sofferenze trascorse; temevamo anzi di non poterne godere a lungo , giacché ci si faceva parola del Mar Nero , ov’era probabile che venissimo condotti. La nostra brama di viaggiare s’era un po’ calmata per le privazioni dell’ultima navigazione ; giacché il capitano di nave Guini della Spezia, sebbene fratello d’un Francese adottivo , ci aveva trattati assai male. Sarebbe stato difficile d’incontrar pegvgio; ma potevano trovarsi degli altri Guini, e noi ci credevamo passabilmente bene nel nuovo nostro ricovero. Ci fu parlato de’ nostri concittadini che ci avevano preceduti nelle Sette Torri, e che erano stati poscia deportati ne’ castelli del Mar Nero. Erano questi Fleury, commissario generale nel territorio ottomano , posto al di là del Danubio ; Janbon commissario generale a Smirne; il gene-