-=3* 8 «3>- strade militari pione di molo. Padova era città ricca in territorio ubertosissimo, ricchissima d’industrie, ma si trovava più discosta di quello che Aitino ed Aquileja non fossero dalla laguna e dalle isole che le spettavano e servivano di porto pei commerci delle sue ricchezze naturali e delle sue industrie. Una tradizione antichissima mette la fondazione di Venezia nel giorno 21 marzo dell’anno 421 dell’era cristiana, come quello nel quale fiorendo felicemente e copiosamente il regno dei Padovani, spedirono tre consoli a fondare una città presso a Rivoalto e unirvi le isole vicine. La quale tradizione si fonda sopra un documento allegato prima dai cronisti, tutti posteriori di parecchi secoli, poscia riferito dagli storici. Documento che la critica più indulgente ha distrutto, perchè senza fondamento, con errori di data ed evidentemente falso (1). E la tradizione segue a narrare, che un uomo greco di nazione (e nota che gli abitatori di Rialto eran padovani), diversa-mente nominato dai cronisti, votò a s. Jacopo apostolo l’erezione di una chiesa, se cessavano le fiamme d’un incendio che minacciava distruggere quella borgata. E ottenuta per intercessione di quel santo la estinzione dell’ incendio, dicono fosse eretta la chiesa e consecrata da vescovi vicini, de’ quali il nome è incertissimo. La critica posteriore mise fuori argomenti comprovanti esservi state altre chiese nelle isole componenti la Venezia presente, o coeve o anteriori alla fondazione di quella dedicata a san Jacopo (2). Quand’anche però fosse vero che l’epoca della prima abitazione di genti a Rialto e nelle isole vicine fosse stata nell’anno 421, non si potrebbe, a ragione di critica, chiamarla epoca della fondazione della Venezia presente, e meno ancora del suo governo, ch’ebbe seggio secolare, prima sul lido estremo orientale della laguna in Eraclea, poi traslatato in un’ isola meridionale, Malamocco. Il qual Malamocco non è il borgo che porta questo nome al presente, ma un’ isola posta in mezzo al mare ; chè il mare altre di quell’ isole distrusse, come due principali Annidano e Costanziaco, altre impoverì (i) Gallicioli, tib, II, 23. (?) Gallicioji, loc. cit. j Cornei., Eccl. Venet.