<£•» 107 arrnata fu prode e volonterosa. Egli si recò a Tunisi e la minacciò. Noi sopra questa guerra e suU’Eino abbiamo interrogato due uomini viventi, degni di riverenza, che hanno combattuto le battaglie del-1' Emo, Silvestro Dandolo e Pier Antonio Zorzi. Questo secondo, uomo noto per le sue scritture, che teniamo siccome padre, perchè a lui dobbiamo 1’ amore degli studi, che sono conforto della nostra vita modesta, ebbe così a risponderci : « Abbiamo bombar-» dato Sfax e la Goletta ( ne è lieto qui ripetere le parole eh’ egli » ci scrisse) colle nostre lance, abbiamo catturato due bastimenti » barbareschi ancorati presso la spiaggia. S’impose loro i nomi di » Annibaie e di Cartagine. Poco o nulla servirono, e non so come » abbian finito. Ma quello che rese celebre l’ammiraglio Emo fu il » bombardamento di Sfax. Quella città, la seconda nella reggenza » di Tunisi, è circondata da vastissimi bassi fondi, che non conce-« dono accesso a navigli di qualche portata. L’ Emo immaginò le » famose galleggianti, eh’ erano composte di un quadralo fatto di » quattro pennoni di nave di quelli che ne’ combattimenti si len-» gono per supplire ai bisogni. Il quadralo era empiuto da quattro » file di botti vuole ; un grosso assito lo cuopriva ; ogni galleggiante » portava un cannone di grosso calibro, od un obizzo. 1 militi * erano difesi da sacelli pieni disabbia sovrapposti l’uno all’altro. » Di nolle si conducevano sotto le mura della città nemica trasci-» nate da palischermi. Si gettava 1’ ancora dei palischermi, e i » marinai di questi col mezzo della fune dell’ ancora, il cui capo » era in quella nuova specie di batteria, li muovevano. Io stesso ho » comandato una divisione di galleggianti. Mirabile trovalo in vero, « perchè il materiale necessario per queste batterie era natural-» mente portato dalle navi per cui era indispensabile. » Ti voglio aggiungere due aneddoti. Nel bombardamento della » Goletta, una piccola batteria radente incomodava le nostre navi. » L' Emo domandò chi volesse inchiodarne i cannoni. Quattro » dalmati si presentarono ; si offersero di assumere l’impresa ; si » confessarono, fecero testamento, poi volonterosi si gittarono in » un palischermo ; vogarono quietamente verso la spiaggia dove