CAPITOLO XVIII. CONDIZIONI DEL POPOLO NELLA CITTA. Tolto al popolo universo il suo diritto nella sovranità, non gliene rimase che una lontana memoria nella presentazione che se gli faceva del nuovo doge. Siccome osservammo, di codesta sudditanza non poteva accorgersi fino a che florida durò la vita del commercio e la operosità delle industrie. Intanto i signori con ogni cura attesero alla sua prosperità, provvedendo largamente a’ suoi bisogni. Le abbondanze erano sempre mantenute a spese dell’erario ; privilegi accordali alle fraglie dei venditori di commestibili prestavano il diritto d’impor loro limiti per la vendita. Quando accadeva che il frumento fosse caro, si comperava fuori e si vendeva a prezzo minore della compera. 1 venditori di commestibili, se talvolta scapitavano nelle vendile, avevano altri vantaggi ed esenzioni, per le quali si ricattavano ; e con gran cura si attendeva, e con alcune pratiche singolari, acciocché il popolo non fosse defraudato. Alla salute pubblica era provveduto assiduamente. Delle molte istituzioni di carità pubblica, delle leggi che provvedevano al povero, sarà detto da chi in questo libro parlerà della carità pubblica presente, originata dall’ antica, e così di quello che spelta alla coltura dell’intelletto, sarà detto da chi parla del pubblico