«6 fctto di sistema e dirò le cose quali sono. Sosterrò che i Greci nello stato in cui si trovano e sciolti dalle loro catene , abbandonati a se medesimi cadrebbero nella più orribile anarchia, e che bisognerebbe che i lumi dell’europea civiltà penetrassero prima d’ogni altra cosa fra di loro. Ma donde verrà loro tal raggio divino ? Quali sono i loro scrittori ? Quale ne è il inerito ? Questi quesiti mi conducono a parlare dello stato attuale degli studi fra’ Greci. Renderò in primo luogo omaggio alla bellezza e soavità della loro lingua che sebbene degenerata , gode d’una pronuncia sonora e musicale. L’idioma moderno possede forse ancora tutta la melodia del bello antico. Invano, gli scolastici, con dotte dissertazioni, vorrebbero far prevalere le aspirazioni e le gutturali d’una barbara pronuncia; ogni uomo senza preyen-