osservato. Cominciamo dalla strada che si tiene per andare a Mantinea. Sortendo dalla porta di Calavrila che guarda il nord, si passa un torrente, ed un quarto di lega distante dalla città si lascia a sinistra un cimitero di Greci che nulla contiene ehe sia degno d’osservazione. Si fa poscia quasi una lega in pianura, e veggonsi parecchie abitazioni a delira. Allora s’entra nella pianura di Mantinea e la distanza dal monte lìoino al monte Artemisio, non è più che circa 1200 tese. Quelle due specie di promontori sono coperti d’alberi, e quello dell’Artemisio lo è anche di vigneti. Allontanandosi da Tripo-litza si respira un’aria più libera, c tiovansi già da quella parte le buone genti d’Arcadia. Poco dopo s’allarga la valle; ogni passo è ricco d’antiche rimembran-?tt , e ad ogni istante si teme di