63 sistendo per quanto ci era possibile a quella sfrenata moltitudine. Devo confessare che se abbiamo ricevuti dei colpi ne abbiamo anche restituiti, e ciò bastava perchè la folla crescesse in luogo di diminuire, e quindi dopo entrati in prigione, il fermento giunse al suo colmo. Una grandine di pietre batteva il tetto che ci copriva, la porta traballava all’addoppiarsi de’ colpi, e non sembrava lontana l’ultima nostra ora. Si stava dunque attendendo con rassegnazione lo sviluppo di si orribile scena , e si formavano voli per morire almeno senza tormenti, quando uno spaventevole tuonare unito a dei torrenti di pioggia , venne a disperdere quella moltitudine, di cui non più udimmo le grida. Il beluk-bascì degli Albanesi, che avevamo perduto di vista in tempo della catastrofe, ricomparve allora