9 nostra maligna stella , non che l'ignoranza di chi ci conduceva, fece scorrere il fragile nostro legno sottovento del faro di Messina , e ci spinse verso l'estremità orientale della Calabria , come spiegherò più a lungo nel c orso dell’opera. Ridotti in ischiavitù da un corsaro di Tripoli di Barbaria , si vedrà la dolorosa mia separazione dal mio amico Bessières e come ho io profittato delle sue osservazioni e di quelle del colonnello Charbonnel , che riunite a buon numero cl'altri ciati, ch'io possedeva, mi posero in caso di parlare convenevolmente dell’Albania ; ciocche formerà il soggetto del tomo terzo del mio viaggio. Quanto a ciò che mi concerne per riguardo alla Morea ed a Costantinopoli , io non mi sono dilungato sui jatd a me particolari ; ho anzi fa Uo il sacrifizio delle avventure del mio