<5o 105 Pipili grandi monarchi, avendo egli saputo crescere la grandezza della sua casa; il resto fu dei discendenti di Ferdinando fratello di Carlo V. Vi aggiunsero poi Mantova, i Francesi avendo abbandonato iniquamente i signori da Gonzaga. Più tardi le nozze di Maria Teresa, moglie a Francesco di Lorena, al quale fu concesso il retaggio dei Medici, accrebbero la potenza austriaca col granducato di Toscana. Nelle guerre posteriori, i nuovi signori di tanta bellissima parte della penisola perdettero poche terre in Lombardia date alla casa di Savoia, che fu costretta commutare la Sicilia colla Sardegna. Napoli e Sicilia formarono un nuovo regno per la casa di Borbone, clic il tempo ha fatto nazionale ; sul trono dei Farnesi sedette un altro ramo di Borbone. Quando la repubblica ebbe in Lombardia per vicini gli Spa-gnuoli e dall’ altra parte era Lamagna, si trovava in condizioni ben diverse di quelle nelle quali 1’ ha posta l’essere circondata da tutte le parti dalla potenza alemanna. Mantova, fortezza ntunitissima, stava a cavaliere de’ suoi Stati. Due statisti illustri veneziani, Paolo Itenier e Nicolò Trono, antevidero quello che avvenne dappoi. Nella guerra per la successione di Spagna, le due grandi potenze che combattevano per la ricca corona di Filippo li, proposero patti d’oro ai Veneziani se volevano accostarsi ad una di loro. Ricusarono le offerte ; non seguirono l’esempio di Vittorio Amadeo, che destreggiando, ma combattendo, uscì con onore e utilità dalla lotta. La repubblica era un corpo rifinito dalle guerre coi Turchi ; ma credette, anzi si persuase, d’ aver perduto ogni potenza. Si dichiarò neutrale, e così piccole forze impiegò per difendere il suo territorio, che i due grandi nemici noi rispettarono punto. Fu violato, e si sopportarono i danni della guerra senza ritrarne alcun frutto. Rotta la pace di Carlowitz, la repubblica aveva avuta una nuova guerra col Turco, e fu l’ultima. Fuorché l’assedio e la memorabile difesa di Corfù, nel 1715, operata dal valore del maresciallo di Schulemburg, non vi furono altre imprese gloriose. L’imperatore Carlo VI s’ era collegato coi Veneziani ; un italiano, Eugenio di Savoia, trionfava in Ungheria. Poi Venezia fu abbandonata dal suo vol. i. \\